Page 85 - Fisica per non fisici
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a prevalere: per esempio facendo passare un raggio luminoso attraverso un forellino

          o  interponendo  un  capello.  Infine  ci  sono  altre  circostanze  nelle  quali pensare
          all’aspetto corpuscolare o a quello ondulatorio non fa differenza: per esempio, nei
          fenomeni di riflessione o di rifrazione della luce.


          Abbiamo così una descrizione soddisfacente delle modalità secondo le quali la luce
          si propaga; ma di fatto non abbiamo ancora idee sulla natura della luce, cioè non
          sappiamo ancora in cosa consista e per quale motivo si propaghi.  Sono questi gli
          argomenti che ci accingiamo a trattare.





          Le cariche elettriche



          Chissà quante volte da bambini, magari alle scuole elementari, abbiamo assistito a
          uno straordinario fenomeno naturale: dopo aver strofinato una comunissima penna a
          sfera  sulla  manica  di  un  golf  di  lana,  abbiamo  constatato  che  la  penna  attirava
          pezzettini di carta.

              Sembra  poco?  In  realtà,  questo  esperimento  rivela  l’esistenza  delle cariche
          elettriche e della grande quantità di fenomeni a esse dovuti.


          Il  fenomeno  di elettrizzazione  per  strofinio,  come  quello  che  abbiamo  appena
          considerato, era noto già ai tempi degli antichi greci. Essi non avevano penne a sfera
          (e nemmeno pezzettini di carta...) ma disponevano di una sostanza resinosa, l’ambra,
          con le quali attirare pagliuzze o pezzetti di papiro. L’ambra, in greco, si chiamava
          elektron; ed ecco l’origine della parola «elettricità».


          Gli antichi greci avevano osservato anche un altro interessante fenomeno: blocchi di
          un  particolare  minerale,  trovato  nei  pressi  della  città  di  Magnesia,  avevano  la

          proprietà  di  attirare  pezzi  di  ferro.  Forse  anche  a  noi  sarà  capitato  di  osservare
          questa  attrazione,  avvicinando  una  calamita  a  un  mucchietto  di  limatura  di  ferro.
          Proprio dal nome della città di Magnesia ha origine il termine «magnetismo».

          I fenomeni elettrici e magnetici sono dunque noti come tali fino dall’antichità e si è

          creduto per molto tempo che si trattasse di fenomeni indipendenti gli uni dagli altri.
          Solo  in  tempi  relativamente  recenti,  nel  corso  del  diciannovesimo  secolo,  ci  si  è
          invece via via convinti che essi sono due aspetti di un’unica categoria di fenomeni. I

          termini  «elettrico»  e  «magnetico»  sono  così  stati  riuniti  nell’unico  aggettivo
          «elettromagnetico».
              Come  l’ambra,  così  bacchette  di  vetro,  di  ebanite,  di  ceralacca  o  di  materiali
          plastici moderni (per esempio il plexiglas) strofinate su un panno di lana acquistano
          la proprietà di attirare pezzettini di carta (o altri corpi leggeri). Diciamo dunque che
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