Page 82 - Fisica per non fisici
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A questo punto ci viene in mente che esistono zone «proibite» nella propagazione
          delle onde. Per il fenomeno dell’interferenza abbiamo infatti osservato che quando
          gettiamo due  sassolini  ci  può  essere assenza  di  moto  ondoso  in  particolari  punti

          della superficie di uno stagno, anche se in altri se ne osserva uno consistente.
              Ma noi abbiamo osservato sullo schermo proprio zone nelle quali c’è assenza di
          illuminazione;  e  queste  si  alternano  a  zone  nelle  quali  l’illuminazione  è  piuttosto
          consistente. Ciò avviene quando un capello «divide» in due parti il raggio luminoso.

          Non  può  darsi  allora  che  la  propagazione  della  luce  sia  in  realtà  un  fenomeno
          ondulatorio? E che, con il laser e il capello, noi stiamo assistendo all’interferenza
          di onde luminose?


          Siamo così incoraggiati a pensare che la luce si propaghi per onde piuttosto che per
          corpuscoli,  anche  perché  in  questi  termini  si  possono  spiegare  altrettanto  bene  i
          fenomeni di rifrazione e di riflessione. Proprio a proposito della riflessione, forse
          avremo notato che, se agitiamo l’acqua nei pressi del bordo di una piscina, vediamo
          le onde andare verso il bordo e poi tornare indietro come se fossero partite dalla

          parte opposta. Proprio come torna indietro una palla da biliardo o... un fotone.

          Possiamo fare anche un altro interessante esperimento che rafforza l’interpretazione

          della propagazione della luce come propagazione di onde. Puntiamo sempre il laser
          contro  lo  schermo  e  stavolta  interponiamo  un  foglio  di  cartoncino,  come  una
          cartolina postale, nel quale abbiamo praticato con uno spillo un minuscolo forellino
          (figura 40).
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