Page 81 - Fisica per non fisici
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Figura  39.  Osserviamo  la  luce  proiettata  dal  laser:  in  (a)  vediamo  che  essa  forma  un  puntino  luminoso.  Se
          interponiamo un capello (b), la luce si distribuisce in piccole bande luminose separate da zone oscure.



              Successivamente, lungo il raggio luminoso, interponiamo verticalmente un capello
          che, per maggiore chiarezza grafica, rappresentiamo con una linea piuttosto spessa
          (figura 39b).

              Poiché  il  capello  è  in  realtà  un  oggetto  molto  sottile,  ci  aspetteremmo  di
          continuare  a  vedere  sullo  schermo  lo  stesso  puntino  luminoso  di  prima,  magari
          accompagnato da qualcosa come la sottile ombra del capello. In effetti si continua a
          vedere il punto luminoso ma, cosa sorprendente, vediamo che la luce si è diffusa
          anche alla sua destra e alla sua sinistra, formando piccole strisce luminose che si

          alternano a zone nelle quali la luce non è caduta affatto.
              È  possibile  interpretare  il  risultato  di  questo  esperimento  in  termini  di  fotoni
          intesi come corpuscoli, cioè come «palline» che viaggiano in linea retta lanciate dal

          laser?

          Comunque  sforziamo  la  nostra  fantasia  non  riusciamo  ad  avere  una  spiegazione
          soddisfacente.  Infatti,  possiamo  certamente  immaginare  che  i  fotoni,  passando  di
          striscio intorno al capello, vengano deviati casualmente un po’ a destra e un po’ a

          sinistra  e  vadano  dunque  a  cadere  anche  da  una  parte  e  dall’altra.  Ma  come
          interpretare il fatto che ci sono zone nelle quali non osserviamo luce? Ci aspettiamo
          che i fotoni possano cadere in qualsiasi punto dello schermo: come interpretare il

          fatto che la luce vada invece a cadere in certe zone ma non in altre?
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