Page 174 - Fisica per non fisici
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verifica sperimentale di queste circostanze. In altri termini, chi ci dice che le cose

          stiano  veramente  così?  Tutto  sommato,  parlare  di  astronavi  e  astronauti  che
          compiono  viaggi  tra  le  stelle  a  velocità  prossime  a  quella della  luce  è  solo
          fantascienza.

              Invece le cose non si presentano in questi termini. Il fatto è che noi già abbiamo
          «astronauti» che viaggiano quasi alla velocità della luce e che invecchiano! Si tratta
          di astronauti molto piccoli: sono le particelle elementari che sono i costituenti più
          piccoli  della  materia.  Protoni,  neutroni  ed  elettroni  sono  dunque  particelle
          elementari, ma non sono le uniche. Lo studio della struttura della materia rivela che

          esistono  tante  altre  particelle  delle  quali,  soltanto  fino  a  pochi  anni  fa,  non  si
          sospettava neppure l’esistenza.
              Fra queste particelle ce ne sono alcune che sono ben conosciute dai fisici come,

          per esempio, quelle che sono chiamate mesoni mu o muoni e che sui libri di fisica
          vengono indicate con la lettera dell’alfabeto grecoμ. Si tratta di particelle scoperte
          nel 1936 che possono essere «create» in laboratorio.

          Le osservazioni sperimentali rivelano che il muone è una particella instabile. In altri

          termini,  trascorso  un  certo  tempo  dalla  «creazione»,  il  muone decade:  cessa  di
          esistere. Al suo posto vengono osservate altre particelle che sono dunque chiamate
          prodotti di decadimento del muone. Quindi il muone, quasi come un essere umano,

          «nasce» e «muore» dopo aver vissuto per un certo arco di tempo che in fisica viene
          chiamato proprio «vita media».
              Si può misurare questa vita media quando abbiamo un muone fermo davanti a noi,
          e si trova un valore che viene generalmente indicato con la lettera grecaτ:



                                                    τ = 0,000002 s


          cioè 2 milionesimi di secondo.

              È  certamente  una  vita  media  molto  breve  se  paragonata  alla  vita  media  di  un
          essere umano; comunque, nell’ambito delle particelle elementari, si tratta di una vita
          media piuttosto lunga.
              Far  raggiungere  a  questi  minuscoli  astronauti  velocità  elevatissime  non  è  un
          problema: la massa di un muone è infatti piccolissima. Si deve disporre di quello

          che  viene  chiamato  un  acceleratore  di  particelle.  In  poche  parole,  un  tale
          acceleratore è un dispositivo che genera un intensissimo campo elettrico. Siccome i
          muoni hanno una carica elettrica che è uguale a quella posseduta da un elettrone, essi

          vengono rapidamente sospinti fino a raggiungere velocità molto elevate, addirittura
          poco inferiori a quella della luce.

          A  questo  punto  siamo  pronti  per  illustrare  un  esperimento  dal  risultato  veramente
          importante.
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