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40 Novelle Hans Christian Andersen
spavento ho avuto, quando stavo legato nel sacco ed ho sentito fischiarmi l'aria negli orecchi, nel
momento che mi hai gettato dal ponte nell'acqua fredda! Andai diritto in fondo, ma non mi feci
male, perchè laggiù ci cresce un'erba alta, folta e soffice ch'è un piacere, ed io andai a cadere su
quella. E subito il sacco fu aperto, ed una bella giovinetta, con una veste candida come la neve ed
una ghirlandetta verde in capo, mi prese per mano, e mi disse: — Ah, sei venuto, Cecchino? Eccoti
alcune mucche, per cominciare. A un miglio di qui, per la strada del fiume, ce n'è tutta una mandria
che ti voglio regalare. — E allora vidi che il letto del fiume formava una bella strada maestra per la
gente del mare. Per quella strada camminavano, e per quella passavano i carri, che venivano
direttamente dal mare, per andare al paese dove il fiume nasce. È tutto pieno di fiori, laggiù, e
dell'erba più fresca; i pesci che nuotano nell'acqua mi rasentavano gli orecchi, come fanno quassù
gli uccelli che volano per l'aria. Tu vedessi che bella razza di gente! e che belle mucche pascolano
nei fossi e lungo le siepi!»
«Ma perchè sei risalito così subito?» — domandò Ceccone: «Io non me ne sarei venuto così
in fretta, da che laggiù è tanto bello!»
«Ah,» — rispose Cecchino: «in questo, anzi, ho avuto furberia. Sai che la principessa del
fiume mi disse: — A un miglio di qui, sulla strada — e naturalmente, intendeva sul letto del fiume,
perchè per altra strada essa non può andare... — a un miglio di qui troverai tutta una mandria, che ti
voglio donare. — Ma io so le svolte che fa il fiume, ora in qua, ora in là; e un miglio di strada è
lungo. No, pensai tra me: si può fare molto più presto, uscendo dal fiume, traversando i campi, e
tornando al fiume dall'altra parte. A questo modo, risparmio quasi mezzo miglio di strada, ed ho le
mie vacche molto prima.»
«Eh, tu sei nato fortunato!» — disse Ceccone. «Credi che darebbero anche a me due o tre
vacche di fiume, se andassi giù, in fondo all'acqua?»
«Credo di sì,» — rispose Cecchino: «ma non ti posso portare in un sacco al fiume: sei
troppo peso. Se però ci vuoi venire a piedi, e se entri da te nel sacco, ti ci butterò con tutto il
piacere.»
«Grazie!» — disse Ceccone: «Ma se quando sono laggiù non mi dànno le vacche di fiume,
puoi star sicuro di buscarle.»
«Oh, non essere così cattivo!»
E andarono insieme al fiume. Le bestie, che avevano gran sete, vedendo l'acqua, si diedero a
correre a tutto spiano per discendere a bere.
«Che furia, eh? — disse Cecchino: «Non vedon l'ora di tornare in fondo.»
«Sì, ma prima aiutami;» — disse Ceccone: «se no, bada, ti picchio!»
E si ficcò in un grande sacco ch'era sul dorso di una delle vacche.
«Mettici una pietra; se no, ho paura di non affondare,» — disse Ceccone.
«Anche questo si può fare,» — rispose Cecchino; e mise una grossa pietra dentro al sacco:
ne legò stretta la bocca, e gli diede uno spintone. Pumf! Ceccone cadde nell'acqua, e calò subito a
fondo.
«Ho paura che non le trovi, le vacche di fiume!» — disse Cecchino; e andò a casa con la sua
mandria.
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