Page 83 - 40 Novelle
P. 83

40 Novelle                                                              Hans Christian Andersen

            spavento ho avuto, quando stavo legato nel sacco ed ho sentito fischiarmi l'aria negli orecchi, nel
            momento che mi hai gettato dal ponte nell'acqua fredda! Andai diritto in fondo, ma non mi feci
            male, perchè laggiù ci cresce un'erba alta, folta e soffice ch'è un piacere, ed io andai a cadere su
            quella. E subito il sacco fu aperto, ed una bella giovinetta, con una veste candida come la neve ed
            una ghirlandetta verde in capo, mi prese per mano, e mi disse: — Ah, sei venuto, Cecchino? Eccoti
            alcune mucche, per cominciare. A un miglio di qui, per la strada del fiume, ce n'è tutta una mandria
            che ti voglio regalare. — E allora vidi che il letto del fiume formava una bella strada maestra per la
            gente del mare. Per quella strada camminavano,  e per quella passavano i carri, che venivano
            direttamente dal mare, per andare al paese dove il  fiume nasce. È tutto pieno di fiori, laggiù, e
            dell'erba più fresca; i pesci che nuotano nell'acqua mi rasentavano gli orecchi, come fanno quassù
            gli uccelli che volano per l'aria. Tu vedessi che bella razza di gente! e che belle mucche pascolano
            nei fossi e lungo le siepi!»
                   «Ma perchè sei risalito così subito?» — domandò Ceccone: «Io non me ne sarei venuto così
            in fretta, da che laggiù è tanto bello!»
                   «Ah,» — rispose Cecchino: «in questo, anzi, ho avuto furberia. Sai che la principessa del
            fiume mi disse: — A un miglio di qui, sulla strada — e naturalmente, intendeva sul letto del fiume,
            perchè per altra strada essa non può andare... — a un miglio di qui troverai tutta una mandria, che ti
            voglio donare. — Ma io so le svolte che fa il fiume, ora in qua, ora in là; e un miglio di strada è
            lungo. No, pensai tra me: si può fare molto più presto, uscendo dal fiume, traversando i campi, e
            tornando al fiume dall'altra parte. A questo modo, risparmio quasi mezzo miglio di strada, ed ho le
            mie vacche molto prima.»
                   «Eh, tu sei nato fortunato!» — disse Ceccone. «Credi che darebbero anche a me due o tre
            vacche di fiume, se andassi giù, in fondo all'acqua?»
                   «Credo di sì,» — rispose Cecchino: «ma non ti  posso portare in un sacco al fiume: sei
            troppo peso. Se però ci vuoi venire a piedi, e se  entri da te nel sacco, ti ci butterò con tutto il
            piacere.»
                   «Grazie!» — disse Ceccone: «Ma se quando sono laggiù non mi dànno le vacche di fiume,
            puoi star sicuro di buscarle.»
                   «Oh, non essere così cattivo!»
                   E andarono insieme al fiume. Le bestie, che avevano gran sete, vedendo l'acqua, si diedero a
            correre a tutto spiano per discendere a bere.
                   «Che furia, eh? — disse Cecchino: «Non vedon l'ora di tornare in fondo.»
                   «Sì, ma prima aiutami;» — disse Ceccone: «se no, bada, ti picchio!»
                   E si ficcò in un grande sacco ch'era sul dorso di una delle vacche.
                   «Mettici una pietra; se no, ho paura di non affondare,» — disse Ceccone.
                   «Anche questo si può fare,» — rispose Cecchino; e mise una grossa pietra dentro al sacco:
            ne legò stretta la bocca, e gli diede uno spintone. Pumf! Ceccone cadde nell'acqua, e calò subito a
            fondo.
                   «Ho paura che non le trovi, le vacche di fiume!» — disse Cecchino; e andò a casa con la sua
            mandria.





















                                                           81
   78   79   80   81   82   83   84   85   86   87   88