Page 99 - Quel che una pianta sa
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COME UNA PIANTA SA DOVE SI TROVA
una pianta che ha avuto l’estremità del suo stelo staccata con
tinua a crescere, mantenendo il gravitropismo negativo. Que
sto può significare che la radice e lo stelo avvertono la gravità
in maniera differente?
Parecchie delle nostre conoscenze circa la percezione della
gravità da parte delle piante provengono da studi che hanno
usato la pianta preferita di ogni laboratorio, l’arabidopsis. Pro
prio come Maarten Koornneef e i suoi colleghi avevano isolato
piante “cieche” con difetti a carico dei diversi fotorecettori (co
me abbiamo visto nel capitolo 1), molti scienziati5 hanno iso
lato arabidopsis mutanti che non distinguono l’alto dal basso.
La procedura è davvero molto semplice: gli scienziati allevano
migliaia di piantine di arabidopsis mutante per una settimana
e poi fanno ruotare di novanta gradi i loro contenitori. Quasi
tutte le piantine si riorientano in modo che il germoglio cresca
verso l’alto e le radici verso il basso. Ma i rari mutanti che non
hanno il senso della gravità continueranno a crescere senza mo
dificare la propria direzione.*
Molti di questi mutanti presentano difetti sia nelle radici
sia negli steli, e hanno perduto la capacità di distinguere l’alto
dal basso. Ma in altre arabidopsis mutanti vengono influenzati
soltanto la radice oppure lo stelo, il che suggerisce che radici e
steli rilevino la gravità in maniera differente. Per esempio, un’a-
rabidopsis mutante6 nel gene denominato scarecrow ha germo
gli che non riconoscono di essere collocati su un fianco, così
la pianta mutante rimane orizzontale e presenta un difetto nel
gravitropismo negativo dello stelo.** Ma, sorprendentemente,
* In questi tipi di studi i semi vengono spesso trattati in precedenza con so
stanze chimiche che provocano mutazioni nel DNA. La probabilità che la so
stanza chimica funzioni su un gene specifico necessario per il gravitropismo
è molto piccola, pertanto devono essere esaminate migliaia di piantine. For
tunatamente, le piantine di arabidopsis sono minuscole, così è possibile uno
screening su larga scala.
* * Dare un nome ai mutanti dell’arabidospsis, e anche degli altri organismi,
è la prerogativa dello scienziato che li isola per primo. Il nome di quest’ulti
mo viene presentato in lettere minuscole e in corsivo, e corrisponde al nome
del gene mutante. Alcuni scienziati sono più conservatori e denominano i
loro mutanti secondo le loro caratteristiche evidenti (come il mutante short-
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