Page 97 - Quel che una pianta sa
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COME UNA PIANTA SA DOVE SI TROVA


             metterla alla prova, tagliarono a diversi livelli le radici di fagioli,
             piselli e cetrioli, e poi le collocarono su un fianco sul suolo umi­
             do. Anche se continuavano ad allungarsi, le radici non avevano
             più la capacità di riorientare la loro crescita e piegarsi verso il
             suolo. Anche l’amputazione di solo 0,5 millimetri dell’estremità
             era sufficiente a eliminare la sensibilità alla gravità da parte di
             tutta la pianta! I Darwin notarono pure che, se la sua estremi­
             tà ricresceva entro qualche giorno dall’amputazione, la radice
             riacquistava la capacità di reagire alla gravità, riprendendo il
             precedente comportamento e piegandosi verso il suolo.
                Questo risultato era simile a quello che Darwin aveva otte­
             nuto conducendo le sue ricerche sul fototropismo. Nell’esperi­
             mento sul fototropismo, lo studioso aveva mostrato che l’estre­
             mità di un fusto vede la luce e trasferisce questa informazione
             alla sezione centrale per dirle di piegarsi verso di essa. In questo
             caso, Darwin e suo figlio mostrarono che l’estremità della radi­
             ce percepisce la gravità, anche se il piegamento avviene molto
             più in alto nella radice stessa. In seguito a queste osservazioni,
             Darwin ipotizzò che l’estremità della radice inviasse un segnale
             su per il resto della radice stessa, per dirle di crescere seguen­
             do il vettore di gravità.
                Per controllare questa ipotesi, Darwin infilzò con uno spil­
             lo un seme di fagiolo, collocandolo sul fianco sopra un terre­
             no, ma questa volta attese novanta minuti prima di amputare
             l’estremità della radice (con una pianta normale collocata su
             un fianco, di solito occorrono diverse ore prima che il riorien­
             tamento della radice sia evidente). Trovò che la radice si rio­
             rientava verso il basso, anche se era priva di estremità. Darwin
             ipotizzò che, nei novanta minuti trascorsi prima di tagliare l’e­
             stremità, la pianta di fagiolo avesse inviato istruzioni su per la
             radice, le quali avevano detto alla pianta di piegarsi. Darwin e
             suo figlio ottennero gli stessi risultati in esperimenti analoghi
             con sei diversi tipi di piante e anche bruciando le estremità con
             nitrato d’argento, invece di amputarle. Conclusero, quindi, che
             l’estremità della radice avverte immediatamente la gravità e tra­
             smette questa informazione lungo la sua struttura, dicendo alla
             pianta quale sia la direzione ottimale per la crescita.


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