Page 92 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA


               collocate a testa in giù; alcuni esperimenti hanno mostrato che
               sono sempre consapevoli di dove si trovino i loro rami; sanno se
               stanno crescendo perpendicolarmente al suolo oppure di lato,
               secondo una qualche angolazione, e i viticci sanno sempre be­
               nissimo dove si trovi il supporto più vicino al quale avvolgersi.
               Pensate semplicemente al ragno malefico, che esegue dei cerchi
               nell’aria alla ricerca di una pianta idonea a essere parassitata.
               Ma come fa una pianta a conoscere davvero la sua posizione
               nello spazio? E come facciamo a saperlo noiì
                  Noi lo sappiamo a causa del nostro sesto senso che, al con­
               trario della credenza popolare, non è una ESP  (extra sensorial
               perception, la cosiddetta percezione extrasensoriale), è la pro-
               priocezione. La propriocezione ci rende in grado di conosce­
               re la posizione delle diverse parti del nostro corpo in relazione
               l’una con l’altra, senza doverle guardare. Mentre i nostri altri
               sensi sono orientati verso l’esterno, ricevendo segnali come la
               luce, gli odori e i suoni da fonti esterne a noi, la propriocezione
               ci fornisce informazioni basate unicamente sullo stato interno
               dell’organismo. Ci rende in grado di muovere le gambe in ma­
               niera coordinata per camminare, di ruotare le braccia per af­
               ferrare una palla da baseball, e di grattarci quando sentiamo un
               prurito al collo. Senza la propriocezione un compito semplice
               come quello di lavarci i denti sarebbe praticamente impossibile.
                  È quel tipo di senso che non prendiamo molto in conside­
               razione, a meno che non lo perdiamo; ma se siete mai stati an­
               che leggermente brilli, avete sperimentato una compromissio­
               ne della propriocezione. E per questo che la polizia usa un test
               piuttosto semplice al quale sottoporre gli autisti sospettati di
               ubriachezza: comportala “coordinazioneocchio-mano” e rive­
               la facilmente chi mostra alterazioni nella propriocezione e chi
               no. Quando siete sobri, toccarvi il naso mantenendo gli occhi
               chiusi è un compito semplice. Ma le persone che sono anche
               moderatamente ubriache troveranno questo test molto diffici­
               le da eseguire correttamente.

               te, ma senza indugio, ruota spingendosi verso il basso. Altri grandi filmati pos­
               sono essere reperiti all’indirizzo web http://plantsinmotion.bio.indiana.edu.


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