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QUEL CHE UNA PIANTA SA
La pianta sorda
Seri e rispettabili studi scientifici ci hanno permesso di con
cludere che i suoni prodotti dalla musica sono irrilevanti per
una pianta. Ma ne esistono altri che, almeno teoricamente, po
trebbero risultare un vantaggio per una pianta che reagisse al
la loro presenza? Il professor Stefano Mancuso,25 direttore del
Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’U-
niversità di Firenze, ha impiegato recentemente delle onde so
nore per incrementare il raccolto di un vigneto in Toscana. Ma
le basi biologiche di questo uso delle onde sonore in agricoltu
ra non sono ancora chiare.
Lilach Hadany, una bioioga teorica dell’Università di Tel
Aviv, usa modelli matematici per studiare l’evoluzione, e ipo
tizza che le piante reagiscano effettivamente ai suoni, ma che
noi non siamo ancora riusciti a compiere gli esperimenti adat
ti a rilevare questo comportamento. Di fatto, nella scienza in
generale l’assenza di una conferma sperimentale non equivale
a una conclusione negativa. Secondo il parere di Hadany, do
vremmo concepire uno studio che utilizzi un suono provenien
te dal mondo naturale e che sia noto per influenzare un proces
so specifico della pianta. Uno di questi potrebbe essere il ronzio
delle api. In un processo al quale ci si riferisce come ronzio di
impollinazione, i calabroni stimolano un fiore a rilasciare il pol
line facendo vibrare rapidamente i loro muscoli alari senza far
sbattere realmente le ali, e originando una vibrazione ad alta
frequenza. Ma anche se questa vibrazione può essere udita (è
il ronzio che sentiamo al volare di un’ape), il rilascio del polli
ne richiede un contatto fisico fra l’ape che vibra e il fiore. Così,
proprio come una persona sorda può sentire e reagire alle vi
brazioni della musica, i fiori sentono e rispondono alle vibra
zioni dei calabroni, senza necessariamente udirle. Però, è con
cepibile che le vibrazioni possano influenzare il fiore anche in
una qualche altra maniera, non ancora riscontrata.
Seguendo lo stesso percorso Roman Zweifel e Fabienne
Zeugin dell’Università di Berna, in Svizzera,26 hanno insisti
to sulla presenza di vibrazioni ultrasoniche emanate da alberi
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