Page 90 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA
sperduto nell’oceano grazie a segnali di pericolo e i pinguini
imperatore usano richiami ben precisi e specifici per trovare
i loro compagni e le loro compagne. Ciò che accomuna tutte
queste situazioni è che il suono consente una rapida comuni
cazione dell'informazione e una risposta, che spesso si tradu
ce in movimento: fuga da un incendio o da un attacco, ricerca
della famiglia, e così via.
Come abbiamo visto, le piante sono organismi sessili, immo
bili, assicurati al suolo dalle loro radici. Possono crescere verso
il sole e piegarsi con la gravità, ma non fuggire. Non possono
migrare con le stagioni. Rimangono ancorate dinanzi a un am
biente sempre mutevole. Ma i vegetali operano anche su una
diversa scala temporale rispetto agli animali. I loro movimen
ti, con la notevole eccezione di piante come la Mimosa e la Ve
nere acchiappamosche, sono decisamente lenti e non vengono
notati facilmente dall’occhio umano. Come tali, i vegetali non
hanno bisogno di una comunicazione dettagliata che consenta
loro una rapida fuga. Per le piante, i segnali uditivi che usiamo
nel nostro mondo sono irrilevanti. Le piante mancano di strut
ture per una vocalizzazione coerente, e il rumore delle foglie al
vento o dei rami che si spezzano sotto i nostri piedi non comu
nica loro alcunché. Le piante hanno prosperato per centinaia
di milioni di anni sulla Terra e le quasi 400.000 specie vegetali
hanno conquistato ogni habitat senza mai udire un suono. Ma
per quanto sorde, esse sono consapevoli del luogo in cui si tro
vano, della direzione nella quale crescono e delle modalità con
le quali si muovono.
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