Page 64 - Quel che una pianta sa
P. 64
QUEL CHE UNA PIANTA PROVA
ci più a fondo nella biologia di base della cellula vegetale, che
è formata da due componenti principali. Il protoplasto, simi
le alle cellule degli animali, somiglia a un palloncino riempito
d’acqua, con una sottile membrana che circonda un liquido in
terno. Quest’ultimo contiene numerose parti microscopiche,
che comprendono il nucleo, i mitocondri, proteine e il DNA. A
rendere uniche e particolari le cellule vegetali è la caratteristica
che il protoplasto si trova racchiuso aU’interno di un secondo
componente, una struttura simile a una scatola e chiamata pare
te cellulare, che fornisce alla pianta la sua resistenza in assenza
del sostegno da parte di uno scheletro. Nel legno, nel cotone e
nei gusci di noce, per esempio, le pareti cellulari sono spesse e
resistenti, mentre nelle foglie e nei petali sono sottili e flessibili
(noi siamo incredibilmente dipendenti da queste pareti cellula
ri, dal momento che vengono usate per produrre carta, mobili,
vestiti, corde e persino carburante).
Di norma, il protoplasto contiene così tanta acqua da pre
mere energicamente contro la parete cellulare che lo avvolge,
e ciò consente alle cellule vegetali di essere molto resistenti e
rigide, e di sopportare il peso. Ma quando la pianta manca di
acqua, sulle pareti cellulari viene esercitata poca pressione, e
la pianta si affloscia. Pompando acqua dentro e fuori le cellu
le, la pianta può controllare quanta pressione viene applicata
sulla parete cellulare. Le cellule del pulvino alla base di ogni
fogliolina di Mimosa esercitano proprio questa funzione, agen
do come minipompe idrauliche in grado di far muovere le fo
glie: quando vengono riempite d’acqua, spingono le foglioline
ad aprirsi, mentre nella situazione opposta la pressione cala e
le foglie si ripiegano in se stesse.
Dove entrano in gioco i potenziali di azione elettrici? Questi
rappresentano il segnale che dice alle cellule di pompare acqua
all’interno oppure all’esterno. In condizioni normali, quando le
foglie della Mimosa sono aperte, le cellule del pulvino sono pie
ne di ioni potassio, e l’elevata concentrazione di potassio rispet
to all’esterno spinge l’acqua a entrare all’interno della cellula, in
un inutile tentativo di diluire il potassio; ciò porta a una gran
de pressione sulla parete cellulare - e quindi alla foglia distesa.
71