Page 68 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA PROVA


             alla prova le sue conclusioni, continuò gli esperimenti; inve­
             ce di spruzzare le piante con l’acqua si limitò a toccarle. Con
             sua grande soddisfazione, gli stessi geni che erano stati indotti
             all’attivazione spruzzando l’ormone, oppure l’acqua, veniva­
             no attivati anche toccando la pianta. Comprese così che i geni
             appena individuati erano stati chiaramente attivati dal tatto, e
             li chiamò appropriatamente “geni t c h ” *  poiché venivano atti­
             vati toccando le piante.11
                Per comprendere meglio l’importanza di questa scoperta,
             ci occorre una veloce analisi di come funzionano i geni. Il DNA
             presente nel nucleo di ogni cellula che costituisce una pianta di
             arabidopsis contiene circa venticinquemila geni. A livello più
             semplice, ogni gene codifica una proteina; ma mentre il DNA è
             identico in ogni cellula, cellule diverse contengono proteine
             differenti. Per esempio, una cellula della foglia contiene pro­
             teine diverse da quelle di una cellula della radice. La prima, in­
             fatti, contiene proteine che assorbono la luce per la fotosintesi,
             mentre la seconda contiene proteine che l’aiutano ad assorbire
             minerali dal suolo. Diversi tipi di cellule contengono differenti
             proteine, perché al loro interno sono attivi geni diversi -  o, più
             esattamente, vengono trascritti geni diversi. Mentre alcuni geni
             vengono trascritti in tutte le cellule (come quelli necessari alla
             creazione delle membrane, per esempio), la maggior parte vie­
             ne trascritta soltanto in tipi cellulari specifici. Così, mentre ogni
             cellula può attivar  e. potenzialmente ognuno dei venticinquemi­
             la geni, in pratica, in un particolare tipo di cellule, ne è attivo
             soltanto qualche migliaio. A complicare ulteriormente la fac­
             cenda, molti geni sono controllati anche dall’ambiente esterno:
             alcuni vengono trascritti nelle foglie soltanto dopo che queste
             vedono luce blu, altri solo in piena notte, altri ancora dopo ri-
             scaldamento, o in seguito a un attacco batterico oppure al tatto.
                Cosa sono questi geni attivati dal tatto? Il primo dei geni
             TCH identificati da Braam codificava proteine coinvolte nella
             segnalazione del calcio nella cellula.  Come abbiamo visto in
             precedenza, il calcio è uno degli importanti ioni salini che re­


             * Dal termine inglese “TouCH”, ovvero “tatto” .  [NdT]

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