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QUEL CHE UNA PIANTA PROVA
ci struscia contro, oppure il vento muove i rami, viene attiva
to oltre il 2 per cento dei geni dell’arabidopsis (compresi, ma
non solo, i geni che codificano la calmodulina e altre proteine
collegate al calcio). Si tratta di un numero di geni sorprenden
temente ampio, e ciò è sufficiente per indicare quanto sia di
vasta portata la risposta di una pianta sottoposta a una stimo
lazione meccanica.
La pianta e le sensazioni umane
Noi possiamo provare una combinazione varia e comples
sa di sensazioni fisiche a causa della presenza di nervi recettori
meccanosensoriali specializzati, e del cervello che traduce que
sti segnali in sensazioni provviste di connotati emotivi. Tali re
cettori ci rendono in grado di rispondere a un’ampia gamma di
stimolazioni tattili. Un recettore specifico meccanosensoriale
chiamato dischi di Merkel rileva un contatto e una pressione
prolungati sulla pelle e sui muscoli. Nocicettori presenti nel
la nostra bocca vengono attivati dalla capsaicina, la sostanza
chimica ultrapiccante che si trova nel peperoncino, e altri no
cicettori segnalano che la nostra appendice è infiammata, pri
ma di un’appendicectomia. I recettori del dolore esistono per
consentire di ritrarci da una situazione pericolosa, oppure di
renderci consapevoli di un problema fisico potenzialmente pe
ricoloso all’interno del nostro corpo.
Le piante, invece, avvertono il tatto, ma non provano dolore.
La loro risposta non è nemmeno soggettiva, al contrario della
nostra percezione del tatto e del dolore, che varia da persona a
persona. Un contatto leggero può essere piacevole per un indi
viduo oppure risultare un fastidioso solletico per un altro. Le
basi di questa soggettività spaziano da differenze genetiche, che
influenzano la soglia di pressione necessaria per aprire un cana
le ionico, a differenze psicologiche, che collegano le sensazioni
tattili con emozioni quali la paura, il panico e la tristezza, che
possono inasprire le nostre reazioni psichiche.
In quanto priva di cervello, una pianta è libera da questi
vincoli soggettivi. Ma percepisce la stimolazione meccanica, e
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