Page 62 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA PROVA


              trattamento a base di elettroshock, e fecero scattare la trappola
              senza alcun contatto diretto con i peli che fungono da innesco.
              Il lavoro di Volkov e precedenti ricerche in altri laboratori,6 inol­
              tre, resero chiaro che la trappola rammenta se viene toccato un
              solo pelo, e prima di chiudersi attende fino a che non ne viene
              attivato un secondo. Sul meccanismo che consente alla Venere
              acchiappamosche di ricordare quanti peli siano stati attivati si
              è fatta luce solo recentemente, e lo esploreremo nel capitolo 6.
              Prima di addentrarci nei modi con i quali le piante ricordano,
              dobbiamo soffermarci un po’ sulla relazione che intercorre fra
              il segnale elettrico e il movimento delle foglie.


              Potere dell’acqua

                Burdon-Sanderson osservò che l’impulso elettrico rilevato
              nella chiusura della trappola della Venere acchiappamosche
              era assai simile all’azione di un nervo e a quella di un muscolo
              che si contrae. Ma se l’attivazione dei potenziali di azione in
              assenza dei nervi gli era chiara, il meccanismo del movimento
              in assenza di muscoli rimaneva ignoto. Per quanto ne sapeva,
              il potenziale di azione nella pianta non aveva alcun evidente
              bersaglio, analogo a un muscolo, sul quale agire per indurre la
              chiusura della trappola.
                Studi sulla Mimosa pudica hanno fornito un meraviglioso si­
              stema sperimentale per comprendere l’universo dei movimenti
              della foglia, che potrebbe quindi essere esteso alle altre pian­
              te. La Mimosa pudica è originaria dell’America Meridionale e
              di quella Centrale, ma viene ormai allevata in tutto il mondo
              come pianta ornamentale per le sue affascinanti foglie mobili.
              Queste ultime sono ipersensibili al tatto, e se fate scorrere il
              dito lungo una di esse, le foglioline che la costituiscono si rac­
              chiudono tutte rapidamente in se stesse. Si riapriranno soltan­
              to parecchi minuti più tardi, e si rinserreranno velocemente
              ancora una volta, se la toccate di nuovo. Il termine pudica, che
              in latino significa “timida”, riflette questo comportamento. In
              molte regioni, la Mimosa pudica è nota anche come la “pianta
              sensibile”, e nelle Indie Occidentali il suo insolito comporta­


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