Page 57 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA
I meccanismi coinvolti nella segnalazione elettrochimica so
no complessi, ma i principi su cui si basano, invece, sono ben
più semplici. Proprio come una batteria mantiene la propria
carica ospitando elettroliti diversi in compartimenti separati,
una cellula è dotata di una carica generata dalle differenti quan
tità di svariati sali presenti all’interno e all’esterno di essa. C’è
più sodio all’esterno della cellula e più potassio all’interno (ed
è il motivo per cui il bilanciamento salino è così importante
per la nostra dieta). Quando viene attivato un meccanocetto-
re, diciamo da un pollice, che tocca la barra spaziatrice di una
tastiera del computer, nelle membrana delle cellule situate nei
pressi del punto di contatto si aprono dei canali specifici, che
consentono al sodio di passare all’interno delle cellule. Questo
spostamento del sodio modifica la carica elettrica, inducendo
l’apertura di ulteriori canali, e di conseguenza l’aumento del
flusso stesso. Il risultato è una depolarizzazione che si propaga
per tutta la lunghezza del neurone, un po’ come un’onda che
si propaga attraverso il mare.
All’estremità terminale del neurone, alla giunzione dove
questo incontra quello adiacente [la sinapsi], il potenziale di
azione conduce a una rapida variazione della concentrazione di
un altro ione, il calcio. Questa impennata del calcio è necessaria
per la liberazione dei neurotrasmettitori dal neurone attivo, che
vengono ricevuti dal neurone adiacente, originando una nuova
ondata di potenziale di azione. Questi picchi di attività elettri
ca rappresentano il modo con il quale comunicano i nervi, sia
da un recettore al cervello, sia dal cervello a un muscolo affin
ché questo si metta in movimento. I monitor cardiaci presenti
ovunque negli ospedali rappresentano questo genere di attività
elettrica in relazione alla funzionalità cardiaca - un picco di at
tività seguito da un calo, ripetuto di continuo. I neuroni mec
canosensori inviano simili picchi di attività al cervello, e la loro
frequenza comunica l’intensità della sensazione.
Ma tatto e dolore non sono biologicamente lo stesso feno
meno. Il dolore non risulta semplicemente da un incremento
dei segnali emanati dai recettori tattili. La nostra pelle presen
ta neuroni recettori specifici per i differenti tipi di tatto, ma
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