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QUEL CHE UNA PIANTA ANNUSA


              mento che produce il fogliame autunnale) e viene prodotto in
               quantità abbondanti nel frutto in fase di maturazione. L’etilene
              prodotto nelle mele che stanno maturando assicura non soltan­
              to che l’intero frutto maturi uniformemente, ma anche che le
              mele vicine vadano incontro al medesimo processo, che rilasce­
              rà ancora più etilene, conducendo a una maturazione a cascata
               delle Mclntosh. Dal punto di vista ecologico, questo proces­
              so presenta anche il vantaggio di assicurare la dispersione dei
               semi. Gli animali sono attratti dai frutti “pronti da mangiare”
               come le pesche e le bacche. La maggiore esposizione possibile
               di morbidi frutti indotta dall’etilene garantisce un’offerta fa­
               cilmente identificabile per gli animali, che, quindi, disperdono
               i semi nel corso delle loro faccende quotidiane.


              Reperire nutrimento

                 La Cuscuta pentagona non è una normale pianta. E un lungo
               e affusolato viticcio arancione che può crescere fino a quasi un
               metro di altezza, producendo piccoli fiori bianchi a cinque pe­
               tali, e si ritrova dappertutto nel Nordamerica. A renderla uni­
               ca è la caratteristica di non avere foglie e di non essere verde,
               dal momento che non ha la clorofilla, il pigmento che assorbe
               l’energia solare che consente alle piante di trasformare la luce
               in zuccheri e ossigeno. La Cuscuta, quindi, non può effettua­
               re la fotosintesi, come fa invece la maggior parte delle piante;
               perciò, non si procura il nutrimento dalla luce. Potremmo sup­
               porre che debba morire di stenti; invece, la pianta prospera. La
               Cuscuta vive infatti in un’altra maniera, procurandosi il cibo
               dalle piante vicine. E una pianta parassita. Per sopravvivere, si
               attacca a una pianta ospite e infilando un’appendice nel sistema
               vascolare di quest’ultima ne succhia le sostanze nutrienti. Non
               sorprende, dunque, che la Cuscuta, comunemente nota come
               “ragno malefico”,* costituisca un problema per l’agricoltura e
               che il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti la classi­

               * Il termine popolare americano per definire la Cuscuta è dodder plant, men­
               tre in Italia si usa la pittoresca definizione di “ragno malefico”.  [NdT]


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