Page 34 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA


               reagire ai diversi odori. Se, per esempio, si apre un flacone di
               Chanel N ° 5 da un lato di una stanza, dalla boccetta evaporano
               determinate sostanze chimiche che si disperdono nell’ambien­
               te, e l’odore del profumo si avverte anche dalla parte opposta.
               Le molecole sono presenti in quantità molto diluite, ma il no­
               stro naso presenta migliaia di recettori che reagiscono specifi­
               camente a diverse sostanze chimiche. Basta che una molecola
               soltanto si leghi al recettore per avvertire il nuovo odore.
                  Il meccanismo del nostro corpo deputato alla percezione
               degli odori è differente da quello che percepisce la luce. Come
               si è detto nel capitolo precedente, per vedere i colori di una
               intera tavolozza abbiamo bisogno soltanto di quattro classi di
               fotorecettori, che distinguono il rosso, il verde, il blu e il bian­
               co. Nel caso dell’olfatto, invece, abbiamo centinaia di tipi di
               recettori, ciascuno specializzato per una singola sostanza chi­
               mica volatile.
                  Un recettore olfattivo del naso si lega a una sostanza chimica
               in una maniera ben precisa, che richiama il concetto di chiave
               e serratura.  Ogni sostanza chimica possiede una propria for­
               ma particolare, che si adatta a un recettore proteico specifico,
               proprio come ogni chiave è dotata di una particolare confor­
               mazione che si adatta a una serratura specifica. Solo quella de­
               terminata sostanza chimica può legarsi a un particolare recetto­
               re, e una volta che ciò accade, parte una cascata di segnali che
               raggiunge un nervo, il quale a sua volta sollecita il cervello per
               avvertirlo che il recettore è stato stimolato. Noi interpretiamo
               tutto ciò come un particolare odore. I ricercatori hanno regi­
               strato centinaia di singoli aromi, come il mentolo (principale
               componente dell’aroma della menta) e la putrescina (responsa­
               bile del fetore emanato dalla carne morta). Ma ogni aroma che
               odoriamo è di solito il risultato di un miscuglio di numerose so­
               stanze chimiche. Per esempio, mentre circa la metà dell’odore
               della menta è dovuto al mentolo, il resto è una combinazione
               di oltre trenta altre sostanze chimiche. E per questo che possia­
               mo descrivere in maniere così diverse l’aroma di un eccellente
               sugo per gli spaghetti, oppure il bouquet di un corposo vino
               rosso, o l’odore di un bambino appena nato.

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