Page 20 - Quel che una pianta sa
P. 20
QUEL CHE UNA PIANTA SA
la fioca luce, e la curvatura avveniva sempre nello stesso punto,
a circa tre centimetri dall’estremità superiore.
Ciò li spinse a interrogarsi su quale parte della pianta avesse
visto la luce. Eseguirono, perciò, quello che in botanica è di
ventato poi un esperimento classico. Partendo dall’ipotesi che
gli “occhi” della pianta fossero situati in cima e non nella parte
della piantina che si piegava, controllarono sperimentalmente
il fototropismo in cinque differenti piantine, come è illustrato
nello schema seguente:
Riepilogo degli esperimenti di Darwin sul fototropismo, (a) La prima pianti
na non era stata trattata in alcuna maniera, e mostra che le condizioni dell’e
sperimento conducono al fototropismo, (b) Alla seconda era stata tagliata l’e
stremità. (c) Alla terza l’estremità era stata coperta con un cappuccio a prova
di luce, (d) Alla quarta l’estremità era stata coperta con un cappuccio di vetro,
(e) Nella quinta la parte centrale era stata coperta da un tubo a prova di luce.
Padre e figlio condussero l’esperimento su queste piantine
nelle stesse condizioni di quello iniziale, e ovviamente la pian
tina non trattata si piegava verso la luce. Allo stesso modo si
comportava la piantina con la parte centrale ricoperta dal tubo
(vedi e in figura). Se tuttavia tagliavano l’estremità di una pian
tina, oppure la coprivano con un cappuccio a prova di luce, la
piantina non si piegava affatto verso la fonte luminosa. Quin
di, osservarono il comportamento della pianta nella situazione
(d): questa piantina continuava a inclinarsi verso la luce anche
se la punta era coperta con un cappuccio. In questo caso, pe
rò, il cappuccio era trasparente. I due Darwin compresero co
sì che il vetro permetteva comunque alla luce di riverberarsi
26