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QUEL CHE UNA PIANTA SA


                la fioca luce, e la curvatura avveniva sempre nello stesso punto,
                a circa tre centimetri dall’estremità superiore.
                  Ciò li spinse a interrogarsi su quale parte della pianta avesse
               visto la luce. Eseguirono, perciò, quello che in botanica è di­
               ventato poi un esperimento classico. Partendo dall’ipotesi che
                gli “occhi” della pianta fossero situati in cima e non nella parte
                della piantina che si piegava, controllarono sperimentalmente
                il fototropismo in cinque differenti piantine, come è illustrato
                nello schema seguente:


















               Riepilogo degli esperimenti di Darwin sul fototropismo, (a) La prima pianti­
               na non era stata trattata in alcuna maniera, e mostra che le condizioni dell’e­
                sperimento conducono al fototropismo, (b) Alla seconda era stata tagliata l’e­
                stremità. (c) Alla terza l’estremità era stata coperta con un cappuccio a prova
                di luce, (d) Alla quarta l’estremità era stata coperta con un cappuccio di vetro,
                (e) Nella quinta la parte centrale era stata coperta da un tubo a prova di luce.

                  Padre e figlio condussero l’esperimento su queste piantine
               nelle stesse condizioni di quello iniziale, e ovviamente la pian­
               tina non trattata si piegava verso la luce. Allo stesso modo si
                comportava la piantina con la parte centrale ricoperta dal tubo
                (vedi e in figura). Se tuttavia tagliavano l’estremità di una pian­
                tina, oppure la coprivano con un cappuccio a prova di luce, la
                piantina non si piegava affatto verso la fonte luminosa. Quin­
                di, osservarono il comportamento della pianta nella situazione
                (d): questa piantina continuava a inclinarsi verso la luce anche
                se la punta era coperta con un cappuccio. In questo caso, pe­
                rò, il cappuccio era trasparente. I due Darwin compresero co­
                sì che il vetro permetteva comunque alla luce di riverberarsi

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