Page 18 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA


              blu; la luce rossa dalla rodopsina e dalla fotopsina rossa; la lu­
              ce viola è assorbita dalla rodopsina, dalla fotopsina blu e dalla
              fotopsina rossa, ma non dalla fotopsina verde, e così via. Una
              volta assorbita la luce, il bastoncello o il cono invia un segnale
              al cervello, il quale elabora in una singola immagine coerente
              tutti i segnali provenienti dai milioni di fotorecettori.
                 La cecità risulta da carenze a vari livelli: dalla scarsa perce­
              zione della luce da parte della retina a causa di un problema fi­
              sico nella sua struttura, alla incapacità di riconoscere la luce (a
              causa di problemi nella rodopsina e nelle fotopsine, per esem­
              pio); oppure, dalla incapacità di trasferire l’informazione al cer­
              vello. Le persone che non vedono il rosso, per esempio, non
              hanno i coni rossi. Quindi, i segnali rossi non vengono assorbiti
              e non arrivano al cervello. La vista umana, dunque, coinvolge
              le cellule che assorbono la luce e il cervello, che in seguito ela­
              bora questa informazione, alla quale noi a nostra volta rispon­
              diamo. Ma cosa succede nelle piante?


              Darwin il botanico

                 Non tutti sanno che, nei vent’anni successivi alla pubblica­
              zione della sua pietra miliare L’origine delle specie (1859), Char­
              les Darwin condusse una serie di esperimenti che ancora oggi
              influenzano la ricerca sulle piante.
                 Al pari del figlio Francis, Darwin era affascinato dagli effet­
              ti della luce sulla crescita delle piante. Nel suo ultimo libro, Il
              potere di movimento nelle piante* scrisse: “Sono estremamen­
              te poche  [le piante]  delle quali una qualche parte  [...]  non si
              pieghi verso la luce”.2 Ovvero, detto in termini meno verbosi e
              più attuali: quasi tutte le piante si inclinano verso la luce. Noi
              lo vediamo accadere continuamente nelle piante da apparta­
              mento, che si inclinano verso i raggi del sole che penetrano dal­
              la finestra. Questo comportamento è chiamato fototropismo.

              * Charles Darwin, Francis Darwin, The Power ofMovement in Plants, John
              Murray, London  1898; tr. it. Unione Tipografico-Editrice, Torino  1884, p.
              408.  [NdT]

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