Page 13 - Quel che una pianta sa
P. 13
PROLOGO
Negli oltre tre decenni trascorsi dal momento in cui La vita
segreta delle piante ha suscitato grande interesse da parte dei
media, la nostra comprensione della biologia vegetale è cre
sciuta enormemente. Nel mio Quel che una pianta sa passerò in
rassegna le ultime ricerche nel campo della biologia vegetale e
mostrerò che le piante posseggono davvero dei sensi. Ciò non si
gnifica che il volume costituisca un panorama esaustivo di quan
to la scienza è in grado di affermare oggi sui sensi delle piante;
occorrerebbe un manuale comprensibile soltanto dai lettori più
addentro alla materia. Invece, in ogni capitolo, concentrerò l’at
tenzione su uno dei sensi umani, confrontando ciò che questo
rappresenta per le persone da una parte e per le piante dall’al
tra. Descriverò come l’informazione sensoriale venga percepi
ta e poi elaborata, e le implicazioni ecologiche che ha per una
pianta il senso preso in esame. E ogni capitolo conterrà sia un
excursus storico sia uno sguardo sullo stato dell’arte. Ho scelto
di parlare di vista, tatto, udito, propriocezione* e memoria; de
dicherò un capitolo anche all’odorato, ma non mi soffermerò
sul gusto (i due sensi sono comunque strettamente correlati).
Noi siamo del tutto dipendenti dalle piante. Ci svegliamo
in case fabbricate con il legno delle foreste del Maine, ci ver
siamo una tazza di caffè macinato da chicchi cresciuti in Bra
sile, indossiamo magliette fatte di cotone, stampiamo le nostre
relazioni su carta, portiamo i nostri figli a scuola in auto con
pneumatici fatti di gomma cresciuta in Africa e ci riforniamo
di benzina derivata da cicadi morte milioni di anni fa. Estratti
chimici delle piante riducono la febbre (pensate all’aspirina), e
trattano il cancro (Taxol). Il grano ha portato alla fine di un’e
poca e all’inizio di un’altra, e l’umile patata ha spinto a migra
zioni di massa. Le piante continuano a ispirarci e a sorprender
ci: le possenti sequoie sono gli organismi singoli e indipendenti
più grandi al mondo, le alghe sono alcuni dei più minuscoli, e
le rose inducono qualsiasi persona al sorriso.
* La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del
proprio corpo (o di parti del proprio corpo) nello spazio, mediante una serie
di recettori periferici chiamati propriocettori. [NdT]
18