Page 12 - Quel che una pianta sa
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PROLOGO


            mente la biologia delle piante, e nelle pagine di questo libro
            ne incontreremo diverse.
               Evidentemente, il mio uso della parola “sapere” è tutt’altro
            che ortodosso. Le piante non hanno un sistema nervoso cen­
            trale; una pianta non ha un cervello che coordini l’informa­
            zione per l’intero suo organismo. Tuttavia, le diverse parti di
            una pianta sono strettamente collegate fra loro, e le informa­
            zioni riguardanti la luce, le sostanze chimiche presenti nell’a­
            ria e la temperatura vengono scambiate costantemente fra ra­
            dici e foglie, fiori e steli, per far sì che il vegetale si ponga nelle
            migliori condizioni nei confronti dell’ambiente. Non possia­
            mo mettere sullo stesso piano il comportamento umano con
            le modalità con le quali funzionano le piante, ma vi chiedo di
            sodalizzare con me se per tutto il libro ricorro a una termino­
            logia riservata di solito all’esperienza umana. Quando esploro
            quello che una pianta vede o annusa, non sostengo con questo
            che la pianta abbia occhi oppure naso (o un cervello che in­
            fluenzi l’input sensoriale con l’emozione). Ma credo che que­
            sta terminologia ci aiuti a considerare secondo un’altra ottica
            la vista, l’odorato, e quello che è veramente un vegetale. E in
            definitiva ciò che siamo noi.
               Il mio libro non è La vita segreta delle piante;* se cercate tra
            le mie pagine la dichiarazione che le piante sono esattamente
            come noi, non la troverete. Come ha sottolineato il noto fisio­
            logo vegetale Arthur Galston4 nel 1974, nel momento di mag­
            giore successo di quel libro, estremamente popolare, ma caren­
            te dal punto di vista scientifico, dobbiamo stare in guardia da
             “bizzarre affermazioni senza adeguate evidenze a sostegno”.
            Peggio ancora che fuorviare il lettore ignaro, La vita segreta
            delle piante ha avuto come conseguenza un fallout scientifi­
            co che ha ostacolato importanti ricerche sul comportamento
            dei vegetali, rendendo gli scienziati diffidenti nei confronti di
            qualsiasi studio che accennasse minimamente a parallelismi fra
            i sensi degli animali e i sensi delle piante.

            * Peter Tompkins, Christopher Bird, The Secret Life ofPlants, Harper & Row,
            New York 1973; tr. it. il Saggiatore, Milano 2002.  [NdT]

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