Page 7 - Quel che una pianta sa
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RINGRAZIAMENTI
Quel che una pianta sa non sarebbe mai stato pubblicato
senza lo stimolo di tre donne straordinarie.
La prima è mia moglie Shira, che mi ha incoraggiato ad an
dare oltre, a fare qualcosa che esulasse dalle ricerche e dai te
sti accademici e, alla fine, a premere il tasto “invio”. Senza il
suo amore e la sua determinazione, questo libro non sarebbe
mai nato.
La seconda è la mia agente Laurie Abkemeier. La sua espe
rienza, la sua tenacia e il suo supporto, nonché il suo incrollabi
le ottimismo, hanno fatto sentire un autore esordiente simile a
un veterano vincitore del premio Pulitzer. Sono stato fortunato
a trovare non soltanto un’agente, ma anche un’amica.
La terza è la mia editor di Scientific American/Farrar, Straus
and Giroux, Amanda Moon, che si è assunta il duro compito di
trasformare il mio eloquio accademico in una prosa leggibile.
Amanda ha lavorato instancabilmente per correggere e ricor
reggere ogni capitolo, e poi ricominciare una terza, una quarta
e una quinta volta, sempre con la massima pazienza.
Molti scienziati di tutto il mondo mi hanno aiutato a tra
sformare questo libro in un lavoro scientificamente corretto.
I professori Ian Baldwin (Max Planck Institute for Chemical
Ecology), Janet Braam (Rice University), John Kiss (Miami
University), Viktor Zarsky (Accademia delle Scienze della Re
pubblica Ceca) e Eric Brenner (New York University) sono
stati così gentili da sottrarre tempo ai loro serrati impegni per
leggere parti di questo libro e assicurarsi che l’informazione
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