Page 11 - Quel che una pianta sa
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PROLOGO
sun vegetale a mia conoscenza dirà mai: “Dammi da mangiare,
Seymour ! ”, ci sono molte piante che “ne sanno” un bel po’.
Anzi, noi tendiamo a non prestare troppa attenzione all’ap
parato sensoriale così straordinariamente sofisticato dei fiori o
degli alberi del nostro giardino. Mentre la maggior parte degli
animali può scegliere il proprio ambiente, cercare riparo da
un temporale, procurarsi cibo e una compagna o un compa
gno, oppure migrare con il cambiare delle stagioni, le piante
devono essere in grado di resistere e adattarsi continuamente
ai mutamenti climatici, agli sconfinamenti dei vicini e ai pa
rassiti che le invadono, senza avere possibilità di spostarsi in
un ambiente migliore. Per questo, le piante hanno sviluppato
complessi apparati sensoriali e regolatori che consentono di
modulare la propria crescita in risposta a condizioni sempre
differenti. Un olmo deve sapere se il vicino gli fa da scudo ri
spetto al Sole, in modo da trovare la maniera di crescere verso
la luce a sua disposizione. Una lattuga deve sapere della pre
senza di famelici afidi, in modo da produrre sostanze chimiche
velenose che li uccidano. Un abete di Douglas deve sapere se
venti sferzanti stanno scuotendo i suoi rami, in maniera tale
da poter far crescere un tronco più robusto. I ciliegi devono
sapere quando fiorire, e così via.
A livello genetico, le piante sono più complesse di molti
animali, e alcune delle scoperte più importanti di tutta la bio
logia sono il risultato di ricerche condotte su di loro. Robert
Hooke scoprì l’esistenza delle cellule nel 1665, mentre studia
va il sughero con il primitivo microscopio che si era costruito
da solo. Nel diciannovesimo secolo Gregor Mendel enunciò i
principi della moderna genetica usando piante di piselli; e al
la metà del ventesimo secolo Barbara McClintock usò il mais
per mostrare la trasposizione genica, ovvero che i geni posso
no saltare da un punto all’altro del corredo genetico. Oggi
sappiamo che questi “geni saltanti” sono una caratteristica di
ogni d n a e che negli esseri umani sono strettamente correlati
con il cancro. E anche se riconosciamo in Charles Darwin il
padre fondatore della moderna teoria dell’evoluzione, alcune
delle sue scoperte più importanti hanno riguardato specifica
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