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QUEL CHE UNA PIANTA VEDE
Questo fenomeno, detto fotoperiodismo,5 fornì la prima
grande evidenza che le piante misurano la quantità di luce che
captano. Nel corso degli anni, altri esperimenti hanno rivelato
che, proprio come il Mammoth, molte piante fioriscono sol
tanto se il giorno è corto; vengono definite “piante a giorno
breve” [o “brevidiurne”] e comprendono il crisantemo e il fa
giolo di soia. Altre, come l’iris e l’orzo, per fiorire hanno biso
gno di una giornata più lunga, e sono definite piante “a gior
no lungo” [o “longidiurne”]. Questa scoperta indicava che i
coltivatori potevano intervenire sulla fioritura, per adattarla ai
loro programmi, agendo sulla quantità di luce alla quale veni
vano sottoposte le piante. Non sorprende affatto che i conta
dini della Florida si siano presto resi conto di essere in grado
di far crescere il Maryland Mammoth per molti mesi (senza gli
effetti del gelo che si avevano nel Maryland), e che le piante,
infine, fiorissero nei campi in pieno inverno, quando le gior
nate erano più corte.
Che differenza fa una (corta) giornata
Il concetto di fotoperiodismo doveva destare un grande fer
mento tra gli scienziati, che si ponevano alcune logiche doman
de: le piante misurano la lunghezza del giorno oppure della
notte? E quali colori della luce vedono?
Circa all’epoca della Seconda guerra mondiale, i ricercatori
scoprirono di poter regolare la fioritura delle piante semplice-
mente accendendo e spegnendo rapidamente le luci nel cuore
della notte. Se accendevano la luce anche solo per pochi minuti
nel bel mezzo della notte, potevano impedire a una pianta bre
vidiurna come il fagiolo di soia di produrre fiori nelle giorna
te corte. D ’altro canto, potevano anche fare in modo che una
pianta longidiurna come l’iris producesse fiori in pieno inverno
(durante le giornate brevi quando normalmente non dovrebbe
fiorire), se in piena notte accendevano la luce anche solo per
qualche istante. Questi esperimenti mostrarono che le piante
non misurano la lunghezza del giorno, bensì quella del perio
do continuativo di buio.
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