Page 26 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA

                come se venisse illuminata l’intera pianta. Il fitocromo delle fo­
                glie riceve il segnale dalla luce e origina un segnale mobile che
                si propaga attraverso la pianta, inducendo la fioritura.


                Piante cieche nell’era della genetica

                   Negli occhi, noi abbiamo quattro differenti tipi di fotore­
                cettori: la rodopsina, per la luce e l’ombra, e tre fotopsine, per
                il rosso, il blu e il verde. A questi si aggiunge anche un quinto
                recettore della luce, chiamato criptocromo, che regola il nostro
                orologio interno. Come abbiamo visto, anche le piante presen­
                tano diversi fotorecettori: esse vedono la luce blu direzionale,
                il che significa che devono avere almeno un fotorecettore per
                la luce blu, oggi noto come fototropina, e vedono la luce rossa
                e rosso lontana per la fioritura, il che indica almeno un fotore­
                cettore fitocromo. Ma per stabilire quanti recettori abbiano le
                piante, gli scienziati hanno dovuto attendere l’era della geneti­
                ca molecolare, cominciata parecchi decenni dopo la scoperta
                del fitocromo.
                   Nei primi anni Ottanta Maarten Koornneef, dell’Universi-
                tà di Wageningen, in Olanda, e poi numerosi altri laboratori,
                impiegarono la genetica9 per comprendere la vista delle piante.
                Koornneef si pose una domanda semplice: che aspetto avrebbe
                una pianta “ cieca ” ? Le piante cresciute al buio o con una illumi­
                nazione scarsa sono meno alte di quelle cresciute in piena luce.
                Se in un esperimento scientifico scolastico vi siete mai occupati
                di germogli di fagioli, sapete che le piante chiuse nel ripostiglio
                dell’aula crescevano alte, sottili e gialle, mentre quelle cresciu­
                te nel parco giochi erano piccole, robuste e verdi. Tutto ciò ha
                un senso, dal momento che normalmente le piante crescono al
                buio, quando stanno cercando di uscire dal suolo verso la luce o
                quando sono all’ombra e hanno bisogno di farsi strada verso una
                luce non bloccata da alcun ostacolo. Se Koornneef fosse riuscito
                a trovare una pianta mutante cieca, forse questa sarebbe stata
                alta anche se sottoposta alla luce piena. Se fosse stato in grado
                di identificare e far crescere piante mutanti cieche, avrebbe po­
                tuto impiegare la genetica per scoprire cosa non andasse in loro.


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