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QUEL CHE UNA PIANTA SA
sollecitazione ambientale che l’aveva provocata. I risultati di
Hohn non furono universalmente accettati,18 come molti studi
che si discostano dal modello scientifico corrente. Tuttavia, si
tende sempre più a pensare19 che questi, al pari di altri, abbia
no annunciato una nuova era nella genetica. L’idea di una sol
lecitazione che porta a ricordi che possono essere trasmessi da
una generazione all’altra è confermata da un numero crescente
di studi, non soltanto sulle piante, ma anche sugli animali. In
tutti i casi, questa “memoria” è basata su una qualche forma di
eredità epigenetica.20
Memoria intelligente?
Le piante hanno chiaramente la capacità di conservare e ri
chiamare informazione biologica. Intuitivamente, sappiamo
che tutto ciò è completamente diverso dai ricordi dettagliati
e ricchi di emozioni che noi richiamiamo alla memoria ogni
giorno. Ma a livello di base, i comportamenti di piante diver
se descritti in questo capitolo sono tipi correttivi di memoria.
L’avvolgimento dei viticci, la chiusura della Venere acchiappa
mosche e il ricordo dell’arabidopsis delle sollecitazioni ambien
tali includono tutti i processi di formazione del ricordo dell’e
vento, di conservazione di tale ricordo per periodi distinti di
tempo, e del suo richiamo in un momento successivo per otte
nere una risposta specifica dello sviluppo.
Molti dei meccanismi coinvolti nella memoria delle pian
te sono coinvolti anche in quella umana, compresi i gradienti
epigenetici ed elettrochimici. Questi gradienti sono il pane e il
burro delle connessioni neurali nel nostro cervello, la sede del
la memoria come noi la comprendiamo. Nel corso degli anni i
botanici hanno scoperto che le cellule vegetali non solo comu
nicano mediante correnti elettriche (come abbiamo visto in vari
capitoli), ma che le piante contengono anche proteine note per
essere dei neurorecettori negli esseri umani e negli altri animali.
Un esempio perfetto è il recettore per il glutammato. I recettori
per il glutammato presenti nel cervello sono molto importanti
per la comunicazione neurale, per la formazione della memo
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