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QUEL CHE UNA PIANTA SA


               cessità del freddo è un tratto dominante (proprio come nelle
               persone gli occhi castani sono un tratto dominante rispetto a
               quelli azzurri). Il gene specifico coinvolto si chiama FLC, acro­
               nimo per  flowering locus C. Nella sua versione dominante, I’f lc
               inibisce la fioritura fino a che la pianta non è stata sottoposta a
               un periodo di vernalizzazione.
                 Una volta che la pianta ha attraversato un periodo di tempo
               freddo, il gene FLC non viene più trascritto; il gene viene spento.
               Ma ciò non significa che le piante cominceranno immediata­
               mente a fiorire: significa soltanto che le piante potrebbero fiorire
               se cooperano altre condizioni, come la luce e la temperatura.
              Pertanto, la pianta deve avere un modo per ricordare di aver
               superato un clima freddo per mantenere spento I’f l c , anche se
               da allora le temperature si sono rialzate.
                 Molti ricercatori hanno cercato di comprendere come la ver­
               nalizzazione spenga I’f l c  e come questo rimanga in tale stato
               una volta spento. Queste indagini14 hanno messo in evidenza
               come al ricordo deU’inverno da parte della pianta sia intreccia­
               ta l’epigenetica. L’epigenetica riguarda le modificazioni dell’at­
               tività dei geni che non coinvolgono alterazioni nel codice del
               DNA, come nel caso delle mutazioni, ma che, tuttavia, vengono
               trasmesse dai genitori alla progenie.* In molti casi l’epigenetica
               agisce attraverso modificazioni nella struttura del DNA.
                 Nelle cellule, il DNA  è organizzato in cromosomi, che so­
               no ben più di semplici stringhe di nucleotidi. La doppia eli­
               ca del DNA si avvolge attorno a proteine chiamate istoni, for­
               mando quella che è nota come cromatina. Questa cromatina
               può piegarsi ulteriormente compattando il DNA e le proteine
               in strutture altamente condensate e stipate. Queste strutture
               sono dinamiche: parti differenti della cromatina possono sro­
              tolarsi o impacchettarsi nuovamente. I geni attivi (quelli che
               vengono trascritti) sono rintracciabili nelle aree della croma­

               * L’epigenetica abbraccia un’ampia gamma di modificazioni ereditarie indi-
               pendenti dalla sequenza del d n a . Queste includono modificazioni chimiche
              negli istoni, modificazioni chimiche del DNA (per esempio, la metilazione del
               d n a  -  vedi p.  135), differenti tipi di r n a minori e proteine infettive note co­
               me prioni.

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