Page 121 - Quel che una pianta sa
P. 121
QUEL CHE UNA PIANTA RICORDA
Questa repressione dei germogli laterali è chiamata domi
nanza apicale, e l’annullamento di questa repressione costi
tuisce la base della potatura delle piante. Quando lo vedete
potare le siepi davanti a una casa, un giardiniere - se agisce in
maniera corretta - sta in realtà rimuovendo i germogli apicali
di ogni ramo, favorendo la crescita di altri germogli laterali, e
quindi nuovi rami.
In condizioni normali, se il germoglio apicale viene pota
to, entrambi i germogli laterali crescono uniformemente. Ma
Dostàl notò10 che, se rimuoveva uno dei cotiledoni prima della
asportazione del germoglio apicale, l’unico germoglio laterale
a crescere era quello vicino alla foglia rimanente. Questo risul
tato può apparire un tipico caso di stimolo seguito da una rea
zione. Ma a un certo punto le cose cominciano a farsi davvero
interessanti. Infatti, quando Dostàl ripeteva l’esperimento illu
minando la pianta con luce rossa, il germoglio laterale più vici
no al cotiledone assente cresceva, rivelando che ogni germoglio
manteneva una capacità potenziale di svilupparsi.
Le ricerche di Dostàl dovevano venire riprese da Michel
Thellier11 all’Università di Rouen, in Normandia. Membro
dell’Accademia delle Scienze di Francia, lo studioso notò che
dopo aver asportato il germoglio apicale della pianta da lui pre
scelta, la Bidenspilosa (nota anche come forbicina pelosa), en
trambi i germogli laterali cominciavano a crescere più o meno
uniformemente. Ma se si limitava a ferire uno dei cotiledoni,
allora cresceva soltanto il germoglio più vicino a quello integro.
Per ottenere tale reazione, Thellier non doveva fare scempio
del cotiledone; gli bastava pungere la foglia per quattro volte
con un ago nello stesso momento della asportazione del germo
glio apicale, e questa piccola ferita era sufficiente a provocare
una crescita asimmetrica dei germogli laterali.
Quindi, dove entra in gioco la memoria della pianta, in
quello che appare come un altro tipico fenomeno di reazio
ne allo stimolo? Bene, a volte, nel corso di questi esperimenti,
Thellier aumentava il periodo di tempo che intercorreva tra
le ferite che infliggeva alla foglia e l’asportazione del germo
glio principale, portandolo fino a due settimane. E, meraviglia
129