Page 116 - Quel che una pianta sa
P. 116

QUEL CHE UNA PIANTA SA


              svariati secondi, fino a circa sette informazioni; e la memoria a
              lungo termine, che si riferisce alla nostra capacità di conservare
              ricordi per la lunghezza di una vita intera. Abbiamo anche la
              memoria muscolo-motore, un tipo di memoria procedurale che
              costituisce un processo inconscio di apprendimento di movi­
              menti come muovere le dita per allacciarsi le scarpe; e la me­
              moria immunologica, che interviene quando il nostro sistema
              immunitario ricorda trascorse infezioni allo scopo di evitarne
              di future. Tutte, eccetto l’ultima, sono dipendenti dalle funzio­
              ni cerebrali. La memoria immunologica è invece dipendente
              dall’opera dei globuli bianchi e degli anticorpi.
                 Tutte le forme di memoria hanno in comune i processi di
              formazione del ricordo (codificare l’informazione), il manteni­
              mento del ricordo (conservare l’informazione) e il richiamo del
              ricordo (recuperare l’informazione). Anche la memoria di un
              computer impiega esattamente questi tre processi. Andando a
              cercare l’esistenza anche dei ricordi più semplici nelle piante, i
              processi che dobbiamo vedere in azione sono questi.


              ha memoria a breve termine della Venere acchiappamosche

                 Come abbiamo visto nel capitolo 3, la Venere acchiappa­
              mosche ha bisogno di sapere quando un cibo adatto a lei si sta
              muovendo lungo le sue foglie. Serrare la trappola comporta un
              enorme dispendio di energia, e riaprirla può richiedere ore, co­
              sì la Dionaea vuole chiudersi soltanto quando è certa che l’in­
              setto che bighellona attraverso la sua superficie sia abbastanza
              grande da valerne la pena. Le grandi ciglia nere presenti nei
              suoi lobi consentono alla Venere acchiappamosche di percepi­
              re la preda, e si comportano come detonatori che fanno scattare
              la trappola quando al suo interno penetra una preda adegua­
              ta.  Se l’insetto tocca soltanto una delle ciglia, la trappola non
              scatta; ma un insetto abbastanza grande verosimilmente tocca
              due ciglia entro venti secondi l’una dall’altra, e questo segnale
              mette in azione la Venere acchiappamosche.
                 Possiamo considerare questo sistema come un analogo della
              memoria a breve termine. Anzitutto, l’acchiappamosche codi­


                                          124
   111   112   113   114   115   116   117   118   119   120   121