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QUEL CHE UNA PIANTA RICORDA


             moglio laterale dalla parte opposta rispetto al cotiledone ferito
             cresceva più del corrispettivo situato dalla parte di quest’ulti­
             mo. Si discute ancora su come questa informazione venga con­
             servata nel germoglio centrale, ma promette bene l’ipotesi che
             il segnale sia in qualche modo collegato all’auxina, lo stesso or­
             mone che abbiamo incontrato nel capitolo 5.





               Trofim Denisovic Lysenko12 è rimasto tristemente famo­
             so per il suo impatto sulla scienza dell’Unione Sovietica. Re­
             spingeva la genetica classica mendeliana (basata sul principio
             che tutte le caratteristiche degli organismi sono il risultato di
             geni ereditati)  sostenendo l’idea che l’ambiente conduca al­
             lo sviluppo di caratteristiche adattative  (come la cecità nelle
             talpe che vivono costantemente al buio)  che possono essere
             trasmesse alle generazioni successive. Questa teoria dell’evo­
             luzione, originariamente propugnata dal celebre naturalista
             francese Jean-Baptiste Lamarck agli inizi del diciannovesi­
             mo secolo, si adattava perfettamente all’ideologia prevalen­
             te ai tempi delle ricerche di Lysenko, la quale riteneva che il
             proletariato potesse essere modificato dall’ambiente. L’esta­
             blishment dell’uRSS era così innamorato di Lysenko che dal
             1948 al 1964 rimase illegale esprimere qualsiasi dissenso nei
             confronti delle sue teorie. Politica a parte, nel 1928 Lysenko
             aveva effettuato una scoperta fondamentale che influenza an­
             cora oggi la biologia vegetale.
               I contadini sovietici coltivavano quello che viene chiamato
             grano invernale -  un grano che, piantato in autunno, germo­
             glia prima delle temperature glaciali e rimane dormiente fino a
             che il suolo non si riscalda in primavera, periodo nel quale fio­
             risce. Il grano invernale non è in grado di fiorire e successiva­
             mente produrre grano in primavera a meno che non attraversi
             un periodo di tempo freddo durante l’inverno. Gli ultimi anni
            Venti erano stati disastrosi per l’agricoltura sovietica, poiché
             inverni insolitamente caldi avevano distrutto la maggior par­
            te delle pianticelle di grano invernale -  pianticelle sulle quali


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