Page 62 - Orto. Dal balcone al campo.
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soia, la lenticchia, la cicerchia. Ma le sorprese non finiscono qui: abbiamo anche alberi come
l’acacia, la robinia, il carrubo.
Liliaceae
Tutte le piante di questa famiglia sono monocotiledoni. Presentano un bulbo sotterraneo
oppure un rizoma. Quest’ultimo è una radice ispessita, una modificazione del fusto che ha la
funzione di accumulare materiali di riserva, come ad esempio l’amido. Dividendo il rizoma è
possibile ottenere nuovi individui. La particolarità di questa famiglia è che spesso sono i fusti
a svolgere la fotosintesi clorofilliana, esattamente come le foglie che a volte sono ridotte a
semplici squame.
Le Liliaceae sono accomunate da una caratteristica nota sensoriale, un profumo più o meno
intenso, a volte un odore forte. Tra i membri di questa famiglia ci sono l’aglio, il porro, la
cipolla, l’erba cipollina e molte delle piante da fiore, come il mughetto, il giacinto, il giglio, il
tulipano.
Solanaceae
Le piante di questa famiglia sono famose per la forte presenza di alcaloidi. A quest’ultima
parola spesso si accompagnano i racconti di sventure di vario genere: alcuni alcaloidi, infatti,
hanno addirittura effetti psicoattivi, come la famosa Datura stramonium, denominata appunto
«erba del diavolo» o «erba delle streghe» per le sostanze allucinogene che contiene. Tra gli
alcaloidi tossici, presenti in alcune specie appartenenti alla famiglia delle Solanaceae c’è la
solanina, presente soprattutto nelle foglie, nei fusti e nei frutti ancora acerbi. I frutti delle
Solanaceae possono essere bacche, come i pomodori, oppure capsule, come quelli della
Datura.
Tra le Solanaceae abbiamo le piante più amate dell’orto e sicuramente anche le più
importanti nell’alimentazione: patate, pomodori, melanzane, peperoncini, peperoni. Spicca poi
per la sua importanza commerciale il tabacco. Ricordo infine anche alcune piante famose per i
loro principi attivi medicinali, come la belladonna.
Umbrelliferae
Fu una delle prime famiglie a essere classificate dai botanici nel XVI secolo, quindi possiamo
dire che sono stato le prime piante a essere studiate e sistematizzate. Si caratterizzano per il
fiore a ombrello. Hanno un solo stelo da cui si diramano i numerosi fiori che compongono
l’infiorescenza dando vita a una geometria che appunto ricorda un ombrello; in alcuni casi,
sono disposti a forma di globo. Generalmente sono di colore bianco, a volte rosa chiaro. Tra i
fiori bianchi dell’infiorescenza della carota, potete notare un piccolo fiore nero, che serve a