Page 58 - Orto. Dal balcone al campo.
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incrociando piante dello stesso genere, per dare vita a varietà migliori. Per ogni pianta
esistono diverse varietà con caratteristiche particolari che soddisfano altrettanti desideri e che
risolvono anche molti problemi agricoli. Penso, ad esempio, alle varietà precoci oppure a
quelle autunno-invernali, o a quelle resistenti a una certa malattia. Al pari di moltissimi altri
esseri viventi sul pianeta, a partire dagli insetti fino ai più grandi mammiferi, tutti noi
dipendiamo dalle piante, perché sono le uniche in grado di trasformare l’energia del sole in
energia alimentare, cioè in zuccheri e proteine.
Coltivare le piante significa essere artefici della perpetuazione del regno vegetale. Una
grande responsabilità, quindi, quando sarete davanti alla confezione di semi e dovrete
scegliere una varietà piuttosto che un’altra, pensate che in quel momento state facendo un
piccolo passo nella storia del regno vegetale.
Ma quante varietà esistono? Eccone alcune:
Varietà tradizionali o antiche: sono cultivar riprodotte per impollinazione libera,
tramandate da almeno 50 anni. Il grande valore delle varietà antiche o tradizionali è
nel lungo lavoro fatto da una comunità per conservare il patrimonio di una determinata
varietà, tramandandola di generazione in generazione. Per questa ragione, quando
coltiverete una varietà antica potrete sentirvi anche voi eroi della biodiversità. Una
volta raccolto il frutto dovrete salvare i semi e conservarli, dandoli ad amici e parenti
e tenendone ovviamente un po’ da parte anche per voi.
Varietà commerciali: le varietà commerciali, dette anche «migliorate», possono
contare su tre requisiti che le differenziano dalle varietà antiche o tradizionali:
uniformità, stabilità e distinguibilità. In queste tre parole è racchiuso il senso del
grande interesse dell’uomo per coltivazioni che diano sempre maggiori rese e,
soprattutto, prodotti il più possibile uniformi. Le varietà commerciali sono il frutto del
miglioramento della selezione genetica attraverso incroci.
Varietà ibride: anche a causa della disinformazione generale, regna molta confusione
intorno al termine stesso, tanto da farci storcere il naso. Sicuramente la questione degli
ibridi è delicata. Ma non c’è niente da aver paura: prima di tutto non fanno male, non
sono frutto di strane manipolazioni, sono semplicemente il risultato di una selezione e
poi di un incrocio mirato a dare vita a una pianta che presenti particolari
caratteristiche di vigore e produttività. Tutto avviene sfruttando le regole della natura.
Il problema in questo caso non è tanto nel metodo, quanto nella speculazione che viene
fatta. Chi coltiva la terra per vivere e acquista semi ibridi diventa dipendente dalle
aziende che li producono perché è persuaso che questo sia l’unico modo per avere un
buon raccolto, e quindi è costretto a spendere il proprio denaro per acquistarli