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L’approvazione dei bilanci
Ma torniamo alla riunione che si avvia verso il termine: prima, però, bisogna superare
lo stallo dei bilanci da approvare. Più realistico tra tutti si mostra il cardinale Angelo
Scola, arcivescovo di Milano:
Scola: Capisco che la novità è radicale e quindi comporta evidentemente un tempo di approfondimento e di
assestamento. Però mi pare abbastanza inutile che noi qui continuiamo una discussione dettagliata su questo che
ormai è un fatto e troverà la sua strada. Non so neanche se abbiamo l’autorità: perché noi e non gli altri cardinali per
metterci a discutere su come il papa vuole concepire – e adesso che è nominato il cardinal Pell –, vogliono concepire
la struttura? Possiamo benissimo, in linea di massima, approvare nella logica dei cosiddetti affari correnti; qui non è
che possiamo approvarlo per un anno o per due mesi o per tre mesi. Quando la nuova realtà sarà in grado di rifare il
preventivo lo rifarà e lo sottoporrà: questa è la mia opinione. Aggiungo che purtroppo io non sarò presente da oggi
pomeriggio in avanti perché Milano non è una piccola diocesi, sono via da otto giorni…
Parolin: Credo non ci sarà nessuno Eminenza, quindi stia tranquillo.
Scola: Ah allora, elogio molto lo sforzo che ha condotto a un risparmio di 9 milioni 612mila euro che è stato fatto, e
per quello che ho potuto vedere, e non voglio bloccare la discussione di nessuno. Io approvo il bilancio preventivo
modificato che è stato preparato per la Santa sede.
Tong: Vorrei anch’io congratularmi con il mio compagno di scuola George Pell, vorrei soltanto proporre che la
nuova struttura ponga attenzione a due cose: la prima è provare gradualmente a stabilire una serie di parametri
standard per gli staff e […] uno schema di salari […]. Non ci si può aspettare che tutti lavorino gratuitamente
facendo contribuzione…
Pell: […] Affinché la gente delle congregazioni capisca come fare un preventivo ci saranno forse le disposizioni di
mandare alcuni a Parigi, Oxford e Madrid per i corsi brevi o lunghi sulle amministrazioni o l’economia. Faremo tante
cose dal punto di vista dell’efficienza e dell’economia ma non entreremo nelle cose di religione, spiritualità, capacità
(professionale, nda). Noi, come ha detto il papa, siamo semplicemente banchieri.
Parolin: Il cardinale ha indotto altri a intervenire. Cardinale Scherer…
Scherer: Adesso capisco più chiaramente che noi qui come Consiglio non abbiamo da dire nulla perché ormai è
finito. Poi, per quanto riguarda il bilancio preventivo, se è da approvare o meno, questo ha atteso fino a adesso, può
attendere altri due mesi, se occorre. Fino a che il nuovo Consiglio, il nuovo dicastero si organizza e prende sul serio
anche il compito di analizzare il nuovo preventivo.
Però volevo fare un’osservazione: mi pare molto utile che siano date alcune regole, alcuni principi generali validi per
fare il preventivo, altrimenti ognuno fa il preventivo come meglio gli piace, […] nel modo che ognuno pensa di fare e
non si raggiunge una meta o uno scopo, anche quello di disciplinare di più le spese. Grazie.
Pell: Noi vedremo una congregazione e diremo: quest’anno voi avrete questo denaro e potrete avere soltanto questo
numero di lavoratori, ma poi all’interno di questa congregazione le responsabilità delle decisioni saranno vostre… E
se lei spende di più, molto di più, l’anno prossimo noi diminuiremo il denaro e voi dovrete trovare questo denaro dalle
vostre riserve. In tanti tanti posti le riserve sono adeguate, grazie a Dio… grazie a Dio, perché ci sono tante sfide per
la Santa sede. Ma c’è, qui e là, molto più denaro di quello che è stato conosciuto e che mai è apparso nei bilanci. E
noi rendiamo grazie a Dio per questi tesori nascosti.
Parolin: Bene, possiamo considerare conclusa la nostra riunione […]. Si va avanti con i bilanci corretti fino a quando
la nuova struttura produrrà un nuovo bilancio.
La riunione si chiude così con due punti saldi. Il primo è certamente la svolta nella
gerarchia della curia, per tutto ciò che riguarda l’aspetto economico e finanziario. Il
secondo concerne i bilanci: saranno approvati dal nuovo Consiglio. Passa quindi la
linea di Pell che sui budget 2014 si era saldata con quella dei revisori. I bilanci per
mesi rimarranno in un limbo, ancora da approvare, lasciando la Santa sede in una sorta
di «purgatorio» finanziario: si va avanti insomma con i bilanci corretti dai revisori – è
la linea di Parolin – fino a quando non interverrà il nuovo Consiglio voluto da
Bergoglio. Evidentemente, le spiegazioni fornite da Governatorato, Apsa e segreteria di