Page 163 - Via Crucis
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Stato nelle difficili settimane di gennaio e febbraio non sono ritenute sufficienti. Lo
stallo durerà sino al 21 marzo, quando don Luigi Mistò, braccio destro di Calcagno,
invierà a tutti gli enti dipendenti dall’Apsa le direttive per riscrivere il preventivo 2014
con «correzioni e modifiche ai costi inizialmente pianificati, recependo le osservazioni
dei revisori internazionali».
Da parte sua Pell fa capire che conosce bene i segreti curiali. A chiusura del
Consiglio dei quindici anticipa ai fratelli porporati la scoperta degli esperti di Cosea
emersa analizzando i conti della Santa sede e già affrontata nei precedenti capitoli:
molti enti hanno disponibilità di «tesori nascosti» non messi a bilancio. Ma nessuno
s’illuda, lascia intendere l’australiano, queste misteriose provviste extracontabili oggi,
in un momento di crisi, sono provvidenziali: diventeranno indispensabili per andare
avanti, visti i continui aggiornamenti sui buchi nei conti, che peggiorano sempre di più.
Pell ha proprio ragione. Basti un esempio, fra i tanti. Solo qualche settimana prima,
quando era stato presentato il lavoro di Cosea, i cardinali del C8 si erano soffermati
sull’allarmante relazione conclusiva degli analisti di Oliver Wyman sul futuro dei
vitalizi. Il gap tra patrimonio e totale delle pensioni da pagare risultava lievitato a ben
862 milioni di euro per il 2013. Per questo bisognava agire con fermezza, senza
compiere errori.
A partire dal marzo 2014 Pell si dedica al nuovo incarico. Incontra più volte
riservatamente Francesco per trovare sintonia sui nuovi membri del Consiglio per
l’economia, vola a Malta per confrontarsi con Zahra, che sarà uno dei cinque membri di
Cosea scelti dal pontefice tra i laici del nuovo Consiglio, oltre all’ex ministro di
Singapore Yeo, Jean-Baptiste de Franssu, il tedesco Messemer e lo spagnolo Llano. Gli
altri due posti per i laici finiscono al revisore canadese Kyle e all’italiano Francesco
Vermiglio, amico dello stesso Zahra.
Una scelta che crea malumori e critiche per il potenziale conflitto d’interessi: secondo
un’inchiesta del settimanale italiano «l’Espresso», Vermiglio sarebbe socio di Zahra
nella Misco Advisory Ltd, joint venture creata per stimolare gli investimenti italiani
nella piccola isola mediterranea. Ma di questo nuovo blocco di potere che sta nascendo
alle spalle del papa vedremo meglio nel capitolo finale, visto che sarà proprio
Bergoglio a tentare di arginarne l’impetuosa crescita.
Confermati anche sette dei cardinali presenti nel precedente C15: Juan Luis Cipriani
Thorne (Perù), Wilfrid Fox Napier (Sudafrica), Jean-Pierre Ricard (Francia), Agostino
Vallini (Italia), John Tong Hon (Hong Kong), Norberto Rivera Carrera (Messico).
Unici volti nuovi: il consigliere proveniente dalla diocesi di Galveston-Houston,
cardinale Daniel N. DiNardo, e il presidente Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di
Baviera. La sede della Segreteria sarà il Torrione San Giovanni. È una torre medievale,
situata nella parte più alta dei giardini vaticani, destinata in genere ad accogliere ospiti