Page 157 - Via Crucis
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La costituzione della Segreteria e del Consiglio per l’economia
Francesco interviene per primo, annunciando subito le novità. Con lo stile di sempre,
diretto e asciutto:
[…] Durante il concistoro ho deciso di fare questo dicastero delle finanze, la Segreteria per l’economia, e oggi l’ho
lasciato (il papa fa riferimento all’atto istitutivo, nda) al segretario di Stato. Stamattina ho firmato il motu proprio.
Ho parlato col cardinale Pell, che conoscete, e gli ho chiesto se potesse lui fare il capo di questo dicastero, dico
capo… e non so se segretario, presidente, la terminologia è tutta da studiare, sta scritta ma non ricordo. […] Sono
cosciente che è una deminutio capitis (una riduzione di potere, nda), perché lui è il capo di una Chiesa (quale
arcivescovo metropolita di Sydney e primate d’Australia, nda). Lascia quella chiesa per diventare un banchiere, e
quella è deminutio capitis, ma lui ha detto senza indugio che lo farà. Lo ringrazio tanto. Ho firmato con la data di
oggi, in collaborazione con la segreteria di Stato e tenendo conto della peculiarità degli enti. Per esempio il
Governatorato non è lo stesso (ente, nda) che il dicastero della causa dei santi, anche Propaganda Fide ha una
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peculiarità speciale per le donazioni ricevute. […] Quello che avete scritto mi ha dato luce […]. Volevo dirlo
personalmente a voi 15, che adesso non saranno più 15 cardinali, ma 8 fra vescovi e cardinali e 7 laici, così (la
composizione del nuovo Consiglio, nda) è un po’ pareggiata (tra laici e sacerdoti, nda). […] Grazie e avanti.
Emozione, tensione e fermento: dopo l’intervento del santo padre parte un applauso ma
Parolin lo smorza con un cenno della mano. Nasce dunque un nuovo dicastero, la
Segreteria per l’economia, mentre il Consiglio dei quindici, al quale i porporati si
fregiano di partecipare, è soppresso. O, meglio, sarà sostituito da un organo gemello
che si chiamerà Consiglio per l’economia. Qui però ben sette dei quindici partecipanti
saranno esperti qualificati che arrivano dal mondo delle professioni. Non semplici
consultori, quindi, ma membri con pieno diritto di voto, esattamente come i religiosi.
Francesco inizia così a rendere concreto e palese nella gerarchia quel riequilibrio tra
religiosi e laici studiato per mesi da Cosea e dai consulenti di Promontory e McKinsey.
Si tratta indiscutibilmente di un cambiamento radicale: per la prima volta un gruppo di
funzionari laici entra nel mondo chiuso e inviolabile delle finanze vaticane. Parolin alza
ancora leggermente la mano destra, chiede attenzione e ringrazia il papa:
Grazie santo padre per essere venuto, grazie per la comunicazione che ci ha portato e siamo qui ad assicurarle la
nostra collaborazione.
E Francesco:
Di quella sono sicuro, ho visto come avete collaborato con Cosea e sono sicuro.