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La costituzione della Segreteria e del Consiglio per l’economia

          Francesco interviene per primo, annunciando subito le novità. Con lo stile di sempre,
          diretto e asciutto:

            […] Durante il concistoro ho deciso di fare questo dicastero delle finanze, la Segreteria per l’economia, e oggi l’ho
            lasciato (il papa fa riferimento all’atto istitutivo, nda) al segretario di Stato. Stamattina ho firmato il motu  proprio.
            Ho parlato col cardinale  Pell, che conoscete, e gli ho chiesto se potesse lui fare il capo di questo dicastero, dico
            capo… e non so se segretario, presidente, la terminologia è tutta da studiare, sta scritta ma non ricordo. […] Sono
            cosciente  che  è  una deminutio  capitis  (una  riduzione  di  potere, nda),  perché  lui  è  il  capo  di  una  Chiesa  (quale
            arcivescovo metropolita di Sydney e primate d’Australia, nda). Lascia quella chiesa per diventare un banchiere, e
            quella  è deminutio capitis, ma lui ha detto senza indugio che lo farà. Lo ringrazio tanto. Ho firmato con la data di
            oggi,  in  collaborazione  con  la  segreteria  di  Stato  e  tenendo  conto  della  peculiarità  degli  enti.  Per  esempio  il
            Governatorato  non  è  lo  stesso  (ente, nda)  che  il  dicastero  della  causa  dei  santi,  anche  Propaganda  Fide  ha  una
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            peculiarità speciale per le donazioni ricevute. […]  Quello che avete scritto mi ha dato luce […].    Volevo  dirlo
            personalmente  a  voi  15,  che  adesso  non  saranno  più  15  cardinali,  ma  8  fra  vescovi  e  cardinali  e  7  laici,  così  (la
            composizione del nuovo Consiglio, nda) è un po’ pareggiata (tra laici e sacerdoti, nda). […] Grazie e avanti.

          Emozione, tensione e fermento: dopo l’intervento del santo padre parte un applauso ma
          Parolin  lo  smorza  con  un  cenno  della  mano.  Nasce  dunque  un  nuovo  dicastero,  la
          Segreteria  per  l’economia,  mentre  il  Consiglio  dei  quindici,  al  quale  i  porporati  si

          fregiano di partecipare, è soppresso. O, meglio, sarà sostituito da un organo gemello
          che si chiamerà Consiglio per l’economia. Qui però ben sette dei quindici partecipanti
          saranno  esperti  qualificati  che  arrivano  dal  mondo  delle  professioni.  Non  semplici
          consultori, quindi, ma membri con pieno diritto di voto, esattamente come i religiosi.
          Francesco inizia così a rendere concreto e palese nella gerarchia quel riequilibrio tra

          religiosi e laici studiato per mesi da Cosea e dai consulenti di Promontory e McKinsey.
          Si tratta indiscutibilmente di un cambiamento radicale: per la prima volta un gruppo di
          funzionari laici entra nel mondo chiuso e inviolabile delle finanze vaticane. Parolin alza

          ancora leggermente la mano destra, chiede attenzione e ringrazia il papa:

            Grazie santo padre per essere venuto, grazie per la comunicazione che ci ha portato e siamo qui ad assicurarle la
            nostra collaborazione.

          E Francesco:

            Di quella sono sicuro, ho visto come avete collaborato con Cosea e sono sicuro.
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