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La Guerra, atto secondo: la rivoluzione di Francesco e l’ascesa

                                                del cardinale Pell












          La rivoluzione di Francesco

          Nel  clima  di  tensione  descritto,  arriva  il  colpo  più  dirompente  dell’attesa  e  temuta

          riforma  strutturale  della  Chiesa.  Il  21  e  22  febbraio  2014  Francesco  celebra  il
          concistoro e per la prima volta crea ben 19 cardinali: 16 elettori e 3 ultraottantenni.
          Intanto, nei momenti di riflessione e di preghiera, definisce gli ultimi dettagli del nuovo
          progetto di architettura dello Stato. Tra le carte che Bergoglio porta nella sua camera a

                                                                           114
          Santa Marta è in evidenza un documento di sei pagine  che la commissione Cosea ha
          preparato  e  consegnato  il  18  febbraio,  con  tutte  le  novità  da  intraprendere  per
          rivoluzionare il piccolo Stato. Gran parte dei suggerimenti saranno accettati.

            Ma  la  situazione  è  di  grande  tensione  e  difficoltà.  Poche  settimane  prima  del
          concistoro, ovvero il 3 febbraio, Francesco, tramite l’ex segretario particolare Alfred
          Xuereb,  aveva  ricevuto  anche  la  relazione  conclusiva  dei  lavori  di  Cosea,  con  le
          osservazioni sulle criticità e i grandi rischi riscontrati in pochi mesi di lavoro. I toni

          erano durissimi:   115

            Proposte finali da consegnare al santo padre […].
            1. Un’assenza di governance, un’assenza di controlli e un’assenza di professionalità conducono a un alto livello di
            rischi  in  Apsa.  Sono  state  identificate  92  raccomandazioni  per  superare  quei  rischi.  […]  Cosea  propone  di
            coinvolgere l’autorità giudiziaria ogniqualvolta le conclusioni lo richiedano.
            2.  Sono  state  preparate  proposte  concrete  per  ogni  attività  commerciale  del  Governatorato,  [...]  con  vantaggi  e
            svantaggi che una tassa sul reddito e sulle vendite (Iva) dello Stato vaticano possono apportare.

          È la mattina di domenica 23 febbraio. San Pietro è in fermento, la piazza è colma di
          pellegrini. A Roma sono tornati tutti quei porporati che nemmeno un anno prima, riuniti
          in conclave sotto le volte della Cappella Sistina, avevano eletto pontefice il cardinale

          argentino. Francesco ha preparato con cura l’omelia che terrà durante la messa prevista
          nella basilica di  San  Pietro.  Ora ha lì, proprio di fronte a sé, i 19 fratelli cardinali
          appena creati.
            Li esorta con forza: «Il cardinale che entra nella Chiesa di Roma non entra in una corte
          […].  Aiutiamoci  a  vicenda  per  evitare  abitudini  e  comportamenti  di  corte:  intrighi,

          chiacchiere,  cordate,  favoritismi,  preferenze».  Una  breve  pausa,  poi  il  successore  di
          Pietro  li  ammonisce  ancora  una  volta  per  fermare  la  spirale  delle  lotte  clandestine:
          «Evitiamo  intrighi… Amiamo  coloro  che  ci  sono  ostili.  Non  soltanto  non  dobbiamo
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