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La porpora di Parolin e i tagli di Francesco
Sono giornate febbrili. Nello stesso momento, Parolin riceve le richieste di chiarimenti
sui bilanci bloccati dai revisori: un elenco di criticità sui documenti contabili lungo
sette pagine: «In generale si rileva una sensazione di inerzia, senza segni evidenti di
cambiamento e di responsabilizzazione verso una gestione accurata del patrimonio
della Santa sede e senza che siano intraprese azioni concrete di contenimento dei
costi». Sul patrimonio, ad esempio, si sollecita un «doveroso, quanto assente, progetto
di pianificazione dei lavori di manutenzione degli immobili, una maggiore efficienza nel
settore affitti, una chiarificazione dei processi di assegnazione degli appalti». I bilanci
vanno quindi rifatti elaborando nuovamente le voci relative al settore finanziario e delle
risorse umane. Tra l’altro il blocco dei documenti contabili è inderogabile fino a
quando non avverrà
la rielaborazione delle voci di spesa del personale tenendo conto del blocco di nuove assunzioni, blocco del turnover,
sostituzione del personale da porre in quiescenza (cioè sostituzione di chi va in pensione con nuovi assunti nda),
blocco degli straordinari, blocco dei passaggi di livello e limitazione alle variazioni di stipendio del 2013 (o 2012) ai soli
incrementi di adeguamento al costo della vita.
Finalmente la segreteria di Stato, l’Apsa e il Governatorato scelgono la via della
collaborazione e rispondono a tutti i quesiti, giusto in tempo per far arrivare i bilanci
rivisti al gruppo di cardinali della Prefettura che si incontrano il 14 gennaio, dopo i
riscontri dei revisori. Al tavolo con Versaldi siedono cinque alti porporati provenienti
da Usa, Spagna, Germania, Italia e Perù. 111
Se sui bilanci arrivano dati e informazioni, sull’attività ispettiva all’interno della
segreteria di Stato, che si svolge in parallelo, invece, l’azione va ancora a rilento
perché non vengono consegnate le carte richieste. Sabato 11 gennaio Zahra si trova
costretto a sollecitare Parolin: chiede nuovamente i resoconti finanziari degli enti
collegati alla struttura da lui diretta. Il segretario di Stato è sotto pressione, ma gli
scontri non condizionano le scelte di Francesco, che puntano sempre all’unità della
Chiesa. L’indomani Parolin trova una conferma importante: gode della incondizionata
fiducia del papa. All’Angelus Parolin è indicato ufficialmente nella rosa dei diciannove
prelati che saranno creati cardinali da Bergoglio nel concistoro del 22 febbraio,
imprimendo così un significativo cambiamento alla guida delle diverse congregazioni in
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curia. Da neocardinale, Parolin scrive una delle sue prime email proprio a Zahra:
Caro Dr. Zahra, caro Joe,
grazie per le congratulazioni inviate per la mia nomina a cardinale. È una responsabilità e una sfida in più... la porpora
è il colore del martirio... preghi per me! Con molto piacere mando un saluto e una benedizione alla Sua famiglia. Ho
ricevuto le Sue due precedenti email e La ringrazio vivamente per esse e per l’incontro che le ha precedute.
Desidero assicurarLe la mia totale disponibilità a lavorare insieme secondo le indicazioni di papa Francesco. Mi pare
che le questioni più urgenti siano quelle elencate sotto i numeri 4 e 5 (richiesta di finanziare le spese di Cosea, nda).
Quanto a 5) domani ne parlerò direttamente con il santo padre e ho fiducia che la cosa si potrà sbloccare
rapidamente. Quanto a 4), rimango perplesso, perché non so esattamente come recuperare la documentazione di cui