Page 148 - Via Crucis
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arriva  allo  stesso  Parolin.  Bisogna  trovare  una  via  d’uscita  e  Versaldi  sceglie  toni

          particolarmente allarmanti:

            Nell’udienza concessami dal papa in risposta alla mia domanda il santo padre mi ha incaricato di procedere a un
            confronto con l’Apsa e con il Governatorato prima dell’incontro con i 15 cardinali del prossimo metà febbraio al fine
            di  esporre  ai  suddetti  dicasteri  le  critiche  avanzate  dai  revisori  internazionali  e  dare  modo  ai  tecnici  interessati  di
            valutarle e recepirle così da rendere possibile uno sblocco della situazione, che altrimenti metterebbe in crisi l’intero
            settore economico-amministrativo della Santa sede e del Governatorato. Vengo a chiedere in tempi brevi sia data la
            disponibilità del suo dicastero per un incontro in Prefettura per soddisfare tale disposizione pontificia. Da parte mia le
            assicuro che l’intenzione rimane quella di un confronto sereno e di collaborazione per una vicendevole comprensione
            e soluzione dei problemi che oggettivamente sono presenti e che questa Prefettura da anni segnala ma che tardano a
            essere superati.

          Calcagno cerca di stemperare la tensione e manda una risposta in tempo reale:

            Siamo sempre disponibili a verificare insieme ciò che si può migliorare. Buon lavoro e a presto. D. Calcagno.

          Sono  due  fronti  che  s’intrecciano  sempre  più  pericolosamente:  da  una  parte  la
          segreteria  di  Stato  che  si  trova  i  revisori  in  casa,  con  richieste  pressanti  di
          informazioni,  dall’altra  i  bilanci  della  Santa  sede  bloccati  ormai  da  settimane.  Nel

          palazzo apostolico l’aria si fa sempre più irrespirabile.  E la notizia di alcune spese
          impreviste non aiuta a distendere il clima. La stampa brasiliana informa che il santo
          padre ha donato 3,6 milioni di euro al Comitato organizzatore della Giornata mondiale
          della gioventù svoltasi a Rio dal 22 al 29 luglio 2013, per aiutare a coprire l’enorme

          debito  lasciato  dal  grande  raduno  giovanile,  pari  a  28,3  milioni  di  euro.  L’evento  è
          stato gestito dall’arcidiocesi locale, il cui vescovo, Orani João Tempesta, proprio in
          quei giorni è in predicato per essere fatto cardinale da Bergoglio.
            Nel frattempo, nella sede apostolica gli incontri si susseguono uno dopo l’altro. Zahra

          capisce che se le acque non si calmano si dà un vantaggio a chi protegge lo status quo.
          Il 6 gennaio chiede e ottiene udienza dal segretario di Stato con due obiettivi: ricevere
          le informazioni richieste e rasserenare il clima. Parolin è un sacerdote che viene dalle
          terre  povere  delle  Americhe,  è  stato  nunzio  apostolico  in  Venezuela.  È  un  uomo

          semplice,  immediato,  sincero.  Ma  si  ritrova  negli  uffici  la  salda  struttura  curiale  di
          sempre.  Zahra  è  un  uomo  di  affari  e  numeri.  Entrambi  condividono  la  linea  di
          Francesco, ma hanno personalità differenti e la serie di incomprensioni e di incidenti
          rende sempre più difficile il dialogo. Zahra comunque mette in atto la sua strategia. E,

          appena quarantotto ore dopo l’incontro, tende un ramoscello d’ulivo al segretario di
          Stato scrivendo a Parolin un lungo resoconto affinché rimanga traccia del confronto:

            Caro monsignor Parolin,
            è  stato  un  piacere  incontrarla  lunedì  e  la  ringrazio  di  aver  trovato  il  tempo.  È  stato  un  onore  poterla  aiutare
            nell’assistere il nostro santo padre in questo stimolante processo di riforme a beneficio della nostra Chiesa universale.
            Le fornisco alcuni feedback sui diversi punti di cui abbiamo parlato durante l’incontro:
            […]  4.  Conti  correnti  (account)  della  segreteria  di  Stato. Abbiamo  ricevuto  la  sua  risposta  sulle  nostre  richieste
            riguardo i conti correnti solo questa mattina. Sicuramente il contenuto della sua lettera ha dimezzato i nostri sforzi per
            consolidare  i  conti.  La  Prefettura  conferma  di  non  avere  copie  di  queste  dichiarazioni  finanziarie  o  di  altre
            informazioni parziali dei dicasteri menzionati al punto 1 della sua lettera (il primo gruppo di enti, nda), sui quali non
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