Page 137 - Via Crucis
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La Guerra, atto primo: i bilanci bloccati e le reazioni della

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          Come se nulla fosse successo

          «Il  denaro  ammala  il  pensiero,  ammala  la  fede.»  Quando  vince  l’avidità,  gli  uomini

          perdono dignità, diventano «corrotti nella mente, rischiano di considerare la religione
          come  una  fonte  di  guadagno».  Che  Dio  «aiuti  tutti  noi  a  non  cadere  nella  trappola
          dell’idolatria del denaro».

            Sono  le  parole  che  Francesco  ripete  nelle  omelie  a  Santa  Marta  e  a  San  Pietro         101
          mentre  le  commissioni,  composte  dai  suoi  fedelissimi,  passano  al  setaccio  i  conti
          chiedendo chiarimenti su spese pazze, privilegi e superficialità. Ma il cammino verso il
          cambiamento è ancora lungo e sempre più impervio. In Vaticano, infatti, tutto continua

          come  se  nulla  fosse  successo.  All’inizio  sembrava  che  qualcosa  potesse  davvero
          cambiare,  la  sterzata  del  nuovo  vescovo  di  Roma  era  vissuta  con  fastidio  dentro  le
          mura,  dimostrazione  evidente  che  le  sue  decisioni  avevano  colpito  nel  segno.  Poi
          l’ipocrisia  e  la  facile  compiacenza  ancora  una  volta  sembrano  aver  ripreso  terreno,

          prova  ne  è  la  consegna,  nel  dicembre  del  2013,  del  bilancio  preventivo  della  Santa
          sede  e  del  Governatorato  per  l’anno  successivo.  Sono  passati  ormai  sei  mesi
          dall’incontro riservato tra i revisori che ha dato il via alla commissione Cosea.
            Chi s’immagina di trovare nei documenti l’effetto di una condivisione della primavera

          vaticana  rimane  clamorosamente  deluso.  L’amara  scoperta  avviene  esattamente  la
          mattina del 18 dicembre 2013. In agenda è prevista la riunione semestrale dei revisori
          internazionali che s’incontrano per commentare e approvare i budget per il 2014. Hanno
          ricevuto i documenti contabili solo due giorni prima, li hanno studiati in tutta fretta e

          sono rimasti senza parole.
            Un  silenzio  pesante  cala  nella  sala  riunioni  quando  entrano  i  consultori  della
          Prefettura, consapevoli che dovranno affrontare uno degli incontri più drammatici degli
          ultimi  anni.  Dopo  la  rituale  preghiera,  il  cardinale  Versaldi  apre  i  lavori  e  ostenta

          ottimismo.  Enfatizza «la relativa accelerazione dei tempi e la natura strutturale della
          riforma».
            In altre parole, la «commissione Cosea ha messo in moto un processo di rinnovamento
          che la Prefettura aveva più volte auspicato e che, in passato, aveva generato un senso di

          frustrazione per la mancata attuazione delle riforme stesse». Nella sala si avverte però
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