Page 127 - Via Crucis
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Le lettere di Sindona per minacciare Francesco
L’episodio non è isolato. Proprio in quei giorni, al segretario particolare del cardinale
Pell, padre Mark Withoos, di Melbourne, arrivano informazioni preoccupanti su strani
movimenti di persone intorno alla Domus Australia, dove vive il potente porporato
ormai a capo delle economie vaticane. Qualcuno lo sta seguendo? Perché? La
segnalazione viene fatta pervenire a chi di dovere. Padre Withoos si confronta con il
suo superiore, che lo invita alla prudenza. Servono nervi saldi. È una guerra anche
psicologica e i colpi bassi vengono inferti spesso solo per intimorire e disorientare,
soprattutto per distrarre i fedelissimi del santo padre dai veri problemi che stanno
affrontando.
Passa qualche giorno e il 10 aprile 2014, in Prefettura, arriva da Londra una lettera
non firmata. Un unico foglio verde, undici righe scritte in corsivo, pochissime parole
che suonano come un avvertimento. La prima frase riprende testualmente il motto di
Anonymous, la potente comunità virtuale che, con azioni clamorose, denuncia
malversazioni e corruzioni di gruppi politici e industriali in tutto il mondo: «Non
perdoniamo, non dimentichiamo. Aspettateci!». Inizia così la missiva. E prosegue: «Gli
outsiders stanno entrando dalla parte esterna… Passate questo (messaggio, nda) al
papa e a tutti gli interessati: il gioco è finito».
Che significa? È forse solo lo scherzo di qualche perditempo? Può darsi. Ma dopo
l’episodio del furto, l’allerta è cresciuta, nulla viene più sottovalutato, si presta
attenzione anche a fatti apparentemente marginali. Di certo la frase «gli outsiders
stanno entrando dalla parte esterna» pare rimandare alla recente incursione notturna nel
palazzo delle Congregazioni. Il documento finisce sulla scrivania del già segretario
particolare del pontefice, Alfred Xuereb, che dal 3 marzo 2014 Francesco ha nominato
segretario generale della Segreteria per l’economia e delegato nei rapporti con Cosea.
Xuereb si confronta con Withoos. Negli ultimi anni lettere così non erano mai arrivate,
ma i due non si fanno impressionare e minimizzano: «Non abbiamo niente da
nascondere, non facciamo il gioco di chi vuol fare paura, pensiamo ad aiutare
Francesco». L’approccio è condivisibile ma chi trama nell’ombra ha pronte altre
sorprese. La guerra è appena cominciata.
Sono giorni di grande festa in Vaticano. Il 26 aprile è la vigilia della domenica della
Divina Misericordia, con santa messa prevista alle 10 in piazza San Pietro per la
canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Si attendono centinaia di
migliaia di pellegrini. Le misure di sicurezza sono rilevanti. Tutto sembra essere
organizzato alla perfezione quando, puntuale, arriva l’imprevisto.
Di buona mattina, nella casella postale della Prefettura, qualcuno lascia un plico
chiuso, privo sia di destinatario che di mittente. Gli impiegati lo aprono e trovano dei
documenti che riconoscono subito. È una parte degli atti che erano stati sottratti un mese