Page 126 - Via Crucis
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«Sappiamo  dove  custodite  il  vostro  archivio.  Possiamo  arrivarci  quando  vogliamo.

          Sappiamo e possiamo tutto».
            I commissari di Cosea sono turbati. Da quel giorno la pressione psicologica aumenta.
          Si sentono vulnerabili, osservati, spiati. L’ipotesi dell’intimidazione troverà una prima

          conferma solo poche settimane dopo anche ai vertici della Santa sede.
            A Francesco e al cardinale George Pell, che da qualche settimana è diventato capo
          della Segreteria per l’economia, la nuova struttura voluta dal papa e che racconteremo
          più  ampiamente  nei  prossimi  capitoli,  arriva  la  notizia  del  furto  con  le  stesse
          preoccupanti chiavi d’interpretazione: l’azione va inquadrata come un avvertimento a

          chi porta avanti le inchieste più delicate, a chi offre al pontefice gli strumenti per la sua
          rivoluzione in curia. Jorge – come lo chiamavano gli ottocento sacerdoti della diocesi
          di Buenos Aires quando Francesco era ancora arcivescovo della capitale argentina e

          come lo chiamano tuttora gli amici e i prelati più vicini – ha un carattere mite e poco
          impressionabile ma una mossa simile non se l’aspettava.
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