Page 121 - Via Crucis
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Il Dott. Messemer spera che, nel giro di un paio d’anni, si possa avere una visione olistica dell’attività economico-
finanziaria del Vaticano, evitando così brutte sorprese. […] Per questo, circa il Fondo pensioni, è importante fare
esatte valutazioni del rischio ed effettuare un calcolo attuariale preciso. A tal proposito, il Dott. Messemer ha
sottolineato alcune importanti necessità:
1. Cambiare il sistema pensionistico per i nuovi impiegati (ossia, a contribuzione).
2. Comprendere che il Fondo pensioni è inserito in uno scenario in cui i tassi di interesse si aggirano intorno al 2-3 per
cento.
3. Verificare l’esatta corrispondenza tra l’attivo e il passivo. Esistono dei modelli che potrebbero essere presi come
riferimento.
4. Valutare sempre il rischio della controparte. Le compagnie assicurative più importanti non trascurano mai questo
aspetto. Se viene stipulata un’assicurazione con una banca, si verifica prima che questa banca sia solida.
5. Cercare di rispettare le promesse fatte ai dipendenti. Questo riguarda tanto il Fondo pensioni quanto il Fondo
assistenza sanitaria.
6. Affrontare il clima di sfiducia dei media con calma e freddezza, evitando di mostrare troppa preoccupazione per
quello che succede».
Anche gli altri revisori fecero proprie le preoccupazioni di Messemer:
Il Dott. Prato riprende il discorso del Fondo pensioni e dei due sistemi, retributivo e contributivo, che dovrebbero
sussistere dopo l’introduzione del secondo per i nuovi assunti. Considerando, però, che il turnover del personale del
Vaticano è piuttosto limitato, sarebbe meglio fissare una data precisa per il passaggio tout court al contributivo, per
tutti i dipendenti, al fine di evitare possibili disordini dovuti alla compresenza dei due sistemi. Il Dott. Messemer
sostiene che la separazione dei sistemi è la soluzione più immediata. È problematico passare al nuovo sistema se il
vecchio non è ancora ben compreso. Un altro motivo di preoccupazione è legato ai flussi da un sistema all’altro per
fare in modo che le nuove pensioni paghino le vecchie.
83 Nel documento si prosegue sottolineando:
1. Tutti gli Uffici del personale di tutti gli enti che fanno capo alla sede apostolica, in qualunque modo e qualunque sia
l’autonomia che in fatto o in diritto a oggi godono, sono unificati in un’unica struttura amministrativa che svolgerà
tutte le funzioni di competenza. Alcune di tali funzioni potranno essere delegate, totalmente o in modo parziale, per
un tempo determinato.
• Tale struttura sarà denominata «Ufficio del personale della sede apostolica» e farà capo alla Prefettura degli affari
economici della Santa sede.
• A capo di essa sarà nominato un direttore delle Risorse umane che dirigerà e coordinerà tutto il personale che, alla
presente data, si occupa degli adempimenti di competenza presso le singole amministrazioni.
• La struttura sarà articolata in due sezioni: una per tutti i dipendenti di ruolo con contratto a tempo indeterminato e
un’altra per gli altri collaboratori a qualunque titolo attivi presso enti della Santa sede, compresi eventuali
collaboratori a titolo gratuito.
• Restano in vigore tutte le norme esistenti presso i singoli enti che non siano in contrasto con norme di livello
superiore, oltre che, come ovvio, con gli universali principi di equità e giustizia.
84 Verbale della riunione del collegio dei revisori del 19 dicembre 2012.
85 Documento d’individuazione dei rischi redatto per il Consiglio dei cardinali del 17 e 18 febbraio 2014.
86 Ibidem.
87 Ibidem.
88 Dalla «Relazione al bilancio preconsuntivo 2013 e al preventivo 2014».
89 A seguire, troviamo 35 milioni di obbligazioni ordinarie della Barclays Bank Plc, 25 milioni della Commerzbank, altri
25 della General Electric, 12,3 milioni in France (Società governativa, nda) e 8 milioni in Électricité de France. Tra i
pacchetti di azioni, quelli più consistenti sono in Snam Rete Gas Spa (38.326), per un valore di 143mila euro, Basf per
141mila euro, Eni per 127mila euro, Enel Spa (22.800) per 64mila euro, e Royal Dutch Shell con azioni dal valore di
73mila euro. Una quantità davvero significativa di titoli: per il Fondo pensioni cresce l’investimento in obbligazioni,
ottenendo 11,2 milioni nel bilancio preventivo 2014 (10,6 in euro e 0,6 in dollari) rispetto ai 10,9 milioni del preconsuntivo
2013.
90 Dalla «Relazione al bilancio preconsuntivo 2013 e al preventivo 2014».