Page 117 - Via Crucis
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accennato in precedenza, che i lavoratori e gli uffici del personale sarebbero in numero

          eccessivo. Dagli ultimi dati a disposizione dei commissari risulterebbero addirittura 21
          uffici del personale con 35 dipendenti impiegati su tutto il territorio della Santa sede.
          Ognuno amministra una piccola porzione del totale dei 4699 dipendenti.

            Non  ci  sono  solo  l’Apsa  e  il  Governatorato,  che  contano  uffici  risorse  umane
          rispettivamente  con  7  e  14  dipendenti,  ma  esistono  anche  strutture  analoghe  presso
          Propaganda  Fide (2 unità),  Radio vaticana (3 unità),  Ior,  Tipografia, «L’Osservatore
          Romano», fino al Capitolo di san Pietro (2), la Fabbrica di san Pietro (2), il Vicariato
          (2) e persino la biblioteca, con due unità, mentre l’elaborazione delle buste paga è a

          cura dell’Apsa.
            Di  qui,  nel  documento  orientativo Pontificum  cura,  l’obiettivo  di  creare  un  unico
          centro del personale:

            Tra  i  tanti  interventi  utili  a  realizzare  un  adeguato  impiego  delle  risorse  economiche,  avendo  ascoltato  vari
            collaboratori,  ho  deciso  di  procedere  all’unificazione  di  tutte  le  risorse  destinate  a  gestire  le  attività  relative  al
            personale di tutti gli enti che sono, in qualunque modo, dipendenti da questa sede apostolica.  Pertanto […] fino a
            nuova  decisione  si  osserveranno  le  norme  qui  sotto  riportate  che  riguardano  in  modo  particolare  il  funzionamento
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            degli uffici del personale degli enti della Santa sede.
            Il nuovo Ufficio del personale dovrà curare in modo particolare quanto di seguito. […] Un compito particolare sarà
            quello  di  elaborare  e  proporre  suggerimenti  al  fine  di  realizzare  una  normativa  sempre  più  conforme  a  principi  di
            equità e giustizia.  In modo particolare si terranno presenti e si darà più compiuta attuazione agli insegnamenti del
            Concilio Vaticano II.

          Purtroppo anche in questa vicenda tutti i richiami a prestare attenzione alle assunzioni e
          agli  affidamenti  di  incarichi  sono  rimasti  lettera  morta.  La  curia  non  è  sensibile  ai

          moniti del papa. Non condivide la sua rivoluzione, talvolta nemmeno obbedisce. Ogni
          indicazione  rimane  inascoltata:  «Bisogna  cambiare  mentalità  –  tuonava  Versaldi
          nell’incontro riservato con i revisori del 19 dicembre 2012 – cercando di guardare al
          di là della propria limitata realtà. […] Il Vaticano può far leva sul perseguimento di

          valori comuni, ossia quelli proclamati dal Vangelo. In ogni caso rifiutare una riduzione
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          della  spesa  significherebbe  rischiare  l’estinzione  di  tutta  la  struttura».   Ma  anche
          questo  appello  cade  nel  vuoto.  Gli  uffici  prolificano  raddoppiandosi  inutilmente,

          aumentando  le  spese.  Nuovi  dipendenti  vengono  assunti  con  criteri  spesso  non
          condivisibili dal papa. Ma lui non ne sa nulla. E la situazione è fuori controllo.
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