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Un buco da 800 milioni nel Fondo pensioni
Intanto l’inchiesta sul sistema previdenziale continua. Nei tre mesi successivi l’analisi
degli esperti va alla radice e riemerge impietosa. Incrociando le informazioni, si scopre
«un rilevante deficit dei finanziamenti di almeno 700-800 milioni, che è stato
identificato nel Fondo pensioni». Ci si avvicina sempre più al precipizio: la promessa
della pensione impegna infatti ormai per 1,2-1,3 miliardi di euro contro un patrimonio
di poco superiore ai 450 milioni, con un deficit di 700-800 milioni. 85
Una questione strutturale che in pochi anni rischia di mettere a repentaglio l’intero
sistema previdenziale per i dipendenti andati in quiescenza e per chi ci andrà in futuro.
Il rischio è destinato ad aumentare a causa dell’inadeguatezza di chi è incaricato a
seguire il Fondo. Si sottolinea cioè «l’assenza di conoscenza in campo assicurativo e di
gestione patrimoniale negli organi di supervisione del Fondo». 86
E sarà proprio questa la conclusione senza sconti indicata dai commissari di Cosea
nei documenti preparati per l’incontro del 17 e 18 febbraio 2014 con il Consiglio
cardinalizio dell’economia appena varato da Francesco e di cui parleremo più avanti.
Insomma i vitalizi si trovano stretti in una forbice: da una parte la lama del profondo
deficit, dall’altra quella dell’incapacità professionale di chi è chiamato a gestire i
conti.
Queste valutazioni sembrano trovare conferma nell’amministrazione del patrimonio
del Fondo formato da beni immobiliari e da titoli per i quali emergono altri rischi
significativi: «La gestione patrimoniale del Fondo pensioni non è allineata con i debiti
del Fondo ed esistono investimenti importanti in posizioni rischiose, (come le, nda)
obbligazioni dello Stato italiano». 87
Anche sul portafoglio immobiliare c’è qualche dubbio visto che lo stesso a tutela
delle pensioni è investito al 100 per cento nel comune di Roma e non distribuito in
diverse realtà, evitando così di risentire maggiormente degli sbalzi di mercato di
un’unica piazza. In realtà, solitamente, i Fondi pensione non si strutturano su riserve e
investimenti immobiliari, ma contano sui contributi previdenziali dei dipendenti e dei
neoassunti, che andranno via via a pagare i vitalizi di chi va in quiescenza. Il Vaticano,
però, fa caso a sé visto che il tasso di mortalità è più basso e le nascite, per ovvie
ragioni, sono pochissime.
Sono valutazioni negative che non vengono smussate dai dati positivi che il cardinale
Versaldi, come presidente della Prefettura, trova nel bilancio preconsuntivo 2013 e
preventivo 2014, dati ricevuti il 19 dicembre 2013 direttamente dal cardinale
Calcagno:
Eminenza Reverendissima,
[…] Il preconsuntivo presenta un possibile avanzo finanziario di 27,7 milioni di euro, il bilancio preventivo per il 2014
lo presume in 28 milioni. I risultati d’esercizio previsti per il 2013 e il 2014 sono tali per cui è ipotizzabile che il