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garantirà uno specifico tasso di interesse sui beni».        90
            Il Vam (Vatican Asset Management) rappresenta una proposta molto particolare, cioè
          quella di creare un’unica struttura che, per la prima volta nella storia del Vaticano, sarà

          chiamata  a  gestire  tutto  il  patrimonio  mobiliare  e  immobiliare  della  Santa  sede,
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          compreso, dunque, il Fondo pensioni.  Tra gli uomini fidati di Francesco non tutti sono
          favorevoli. Anzi,  pochi  mesi  dopo,  nella  primavera-estate  del  2014,  come  vedremo,

          proprio  il  Vam  provocherà  una  spaccatura  profonda  all’interno  della  stessa
          commissione Cosea. Per troppi mesi la guerra si è consumata nelle retrovie, tra colpi di
          fioretto, sgambetti e sabotaggi. Da una parte c’è chi appoggia Francesco, dall’altra chi
          lo tollera, dall’altra ancora chi lo critica e cerca di ostacolarlo. Ed è proprio da questi

          ultimi che arrivano una serie di intimidazioni, attacchi e congiure per far perdere al
          papa argentino la sua incredibile scommessa. In gioco c’è il futuro della Chiesa, non
          solo del Vaticano. Il conflitto, adesso, sarà durissimo.





          78  Dal bilancio preventivo 2013, tabella contributi al Fondo pensioni e tabella pensioni post 1.1.93.
          79   Di  fronte  alla  crisi  della  diocesi  di  Berlino,  la  conferenza  episcopale  tedesca  aveva  dato  il  suo  assenso  a  far
          intervenire i consulenti della McKinsey, che secondo il giornalista Sandro Magister «si è rivolta al direttore della filiale
          di Monaco di Baviera, Thomas von Mitschke-Collande, per rimettere in sesto i propri conti. E altrettanto ha fatto la
          conferenza episcopale di Germania, per risparmiare in costi e personale» (La curia di  Francesco, paradiso delle
          multinazionali, Espressonline, 17 gennaio 2014).
          80  Dal verbale della riunione dei revisori del 21 giugno 2012.
          81  «Se si guarda al contributo degli impiegati attivi (valore attuale medio dei contributi - attivi presenti) – sottolinea
          Messemer –, esso apporterà 494 milioni di euro: si tratta di circa 288 milioni in meno di quanto è necessario per coprire
          la calcolata passività di 782 milioni di euro per gli impiegati attivi.
          «Si presume che questa differenza venga finanziata sia dal patrimonio netto che dagli impiegati futuri e che essa venga
          coperta, per la gran parte, da una riserva matematica di circa 180 milioni di euro nel conto profitti e perdite. Per dirla in
          parole più semplici: le contribuzioni dei futuri impiegati dovrebbero ammontare a circa 575 milioni di euro, mentre le
          passività per lo stesso gruppo di persone si ipotizzano essere di soli 395 milioni di euro.
          «Per essere ancora più concisi: i contributi dei futuri impiegati finanzieranno circa 180 milioni di euro della pensione
          (passività)  degli  attuali  impiegati.  Se  si  guarda  alla  necessità  di  tagliare  il  costo  del  personale,  riducendo,  in  questo
          modo, la base finanziaria del futuro contributo al Fondo pensioni, questa sembra essere un’assunzione irrealistica. […]
          «L’analisi  più  importante  che  deve  essere  fatta  urgentemente  è  un’analisi  di  corrispondenza  attività/passività.  Non
          siamo  in  grado  di  dire  se  i  guadagni  da  attività  correnti  e  future  siano  (da  una  prospettiva  basata  sul  rapporto
          rischio/profitto) abbastanza stabili da garantire il necessario profitto per coprire le passività. L’attuale tasso di interesse
          per  il  calcolo  è  pari  a  circa  il  4,7  per  cento.  È  bene  ricordare  che  l’attuale  tasso  d’interesse  per  le  obbligazioni
          governative tedesche (10 anni) è pari all’1,3 per cento.
          «Anche  l’Irs,  il  tasso  di  interesse  Swap  (20  anni),  di  circa  il  2  per  cento,  indica  che  siamo  in  una  situazione  di
          drammatico  abbassamento  dei  tassi  di  interesse,  all’interno  della  quale  un  tasso  scontato  di  circa  il  5  per  cento  è
          davvero  ambizioso.  A  rendere  le  cose  più  complicate  interviene  il  fatto  che  all’interno  dell’attivo,  un  terzo  è
          rappresentato dal patrimonio immobiliare. A quale tipo di patrimonio stiamo facendo riferimento? Di cosa è composto?
          Ci sono anche investimenti che, in futuro, potrebbero modificare la struttura del bilancio?»
          82  Già sei mesi prima, il 21 giugno 2012, il revisore era stato particolarmente duro, come emerge dal verbale di quella
          riunione del collegio dei revisori internazionali:
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