Page 94 - Peccato originale
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comunanza  culturale,  artistica  e  spirituale.  Eduardo  e  Donato  si
                     amavano come fratelli.    7

                Peccato  che  a  ogni  cerimonia  in  onore  del  fratello  si
                dimentichi  di  ricordare  come  quest’ultimo  sia  stato

                soprattutto  il  braccio  destro  di  Marcinkus.  Eppure  non
                poteva non saperlo: lui stesso frequentava lo Ior, e almeno

                in  un’occasione  portò  una  valigetta  zeppa  di  soldi  per
                accreditarli  sul  conto  dell’impareggiabile  «Donatino».

                Questo  almeno  è  ciò  che  emerge  dagli  archivi  riservati
                della  banca.  Correva  l’anno  1978,  pochi  giorni  prima  di
                Natale.  Mario  de  Bonis  versa  sul  conto  del  fratello,

                numero  001  6  02477W,  ben  55  milioni  di  vecchie  lire
                equivalenti  a  oltre  181.000  euro,  sempre  seguendo  la

                rivalutazione  Istat.  Tutto  in  contanti,  ovviamente.                               8
                Eppure nei suoi racconti Mario preferisce concentrarsi su

                altri aspetti:


                     Lui anima nera? Ma quando mai! Da bambino faceva il chierichetto
                     nelle processioni. Si vedeva che aveva la vocazione, già dimostrava di
                     amare Gesù, poi il seminario a Potenza (come vicerettore e rettore),
                     quindi Salerno. […] Mio fratello è stato vicino a tre papi, ha fatto e
                     lasciato solo opere, non chiacchiere. Non ha lasciato un solo mattone
                     di proprietà! Faceva tanta beneficenza. Amava i giovani, la sua vita fu
                     tutta di opere in favore di altri. Ha sempre distribuito e mai preso, di
                     questi tempi è roba da premio Nobel. E poi Luigi Bisignani le verità le
                     ha  dette:  «Donato  de  Bonis  è  stato  sempre  sacerdote  onesto,  vero
                     sacerdote di Cristo».   9

                Il  «sacerdote  di  Cristo»  sul  ponte  di  comando  dello  Ior,

                una banca catapultata in un vorticoso giro di denaro, un
                impetuoso fiume di soldi di provenienza poco chiara, che

                viene distribuito per anni su una sterminata rete di conti.
                Somme  enormi,  frutto  di  speculazioni  sulle  valute
                (soprattutto           dollari,       franchi         svizzeri        e     marchi),

                compravendite di titoli, acquisti importanti di once d’oro e
                palladio  da  far  impallidire  ogni  mercante  di  metalli

                preziosi.
                    Il palladio è un metallo raro, di colore bianco-argenteo,




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