Page 57 - Peccato originale
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Queste intercettazioni non sorprendono gli inquirenti che
                indagano sulla scomparsa della ragazza. Sempre in questa

                inchiesta  negli  anni  precedenti  non  erano  mancati
                tentativi di evadere da indagini e domande che potevano

                rivelarsi  troppo  scomode.  Tra  i  diversi  episodi,
                un’imbarazzante  intercettazione  telefonica  del  12  ottobre
                1993 tra il gendarme vaticano Raul Bonarelli e un uomo

                da lui chiamato «Capo», identificato poi in Camillo Cibin,
                ispettore  del  corpo  della  Gendarmeria,  che  all’epoca  si

                chiamava Vigilanza del Vaticano. È una giornata cruciale,
                siamo  alla  vigilia  dell’interrogatorio  che  Bonarelli  deve
                rendere  all’autorità  giudiziaria  italiana  proprio  sulla

                vicenda Orlandi:


                     Cibin:  Ho  parlato  con  Sua  Eccellenza  Bertani…  E  dice…  per
                     testimone, e dici quello che sai… che sai della Orlandi? Niente! Noi
                     non sappiamo niente!… Sappiamo dai giornali, dalle notizie che sono
                     state portate fuori! Del fatto che è venuto fuori di competenza… è…
                     dell’Ordine Italiano.
                     Bonarelli: Ah, così devo dire?
                     C.:  Ebbè,  eh…  che  ne  sappiamo  noi?  Se  te  dici:  io  non  ho  mai
                     indagato… l’Ufficio ha indagato all’interno… questa è una cosa che è
                     andata poi… non dirlo che è andata alla segreteria di Stato.
                     B.: No… no, noi io all’interno non devo dire niente.
                     C.: Niente.
                     B.: Devo dire, io all’interno non devo dire niente, all’esterno è stata…
                     C.: All’esterno però, quando è stata la magistratura vaticana… se ne
                     interessa  la  magistratura  vaticana…  tra  di  loro,  questo  qua…  niente
                     dici, quello che sai te, niente!
                     B.: Cioè, se mi dicono però se sono dipendente vaticano, che mansioni
                     svolgo, non lo so, mi dovranno identificare, lo sapranno chi sono.
                     C.: Eh, sapranno, perché che fai, fai servizio e turni e sicurezza della
                     Città del Vaticano, tutto qua?
                     B.:  Eh…  Va  bene,  allora  domani  mattina  vado  a  fare  questa
                     testimonianza, poi vengo, vero?
                     C.: Poi vieni, sì, sì.
                     B.: Va bene.
                     C.: Va bene, ciao.

                Per approfondire il ruolo di Bonarelli, insieme a quello di

                monsignor  Bruno  Bertagna,  all’epoca  segretario  generale
                del Governatorato, organo dal quale dipendeva il corpo di




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