Page 50 - Peccato originale
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S.: Però ho paura.
V.: Paura di chi?
S.: Ho paura di dormire da solo.
V.: No… no, vabbè, ci stiamo noi…
S.: Posso dormire con voi?
V.: Certo, certo, io c’ho una camera grande…
S.: Stesso letto voglio dormire…
V.: Beh, stesso letto non è possibile, no…
S.: Perché ognuno deve stare nel suo letto, capito, nel suo letto. Ma ho
paura!!! Paura… Allora posso dormire nel vostro letto?…
V.: Oh… dimmi un po’ studi tanto tu, studi oppure cosa fai?
S.: Io gioco.
V.: Beh giochi, vabbè, dico studiare niente… facoltà?!! No…
S.: No no, io gioco, gioco molto…
V.: Ah sì va bene… va bene… mmm.
S.: Ogni notte!!!
V.: Sì, va bene… va bene eh eeeh…
S.: Gioco mio pene però, gioco mio pene… Gioco da solo e non c’è
nessuno…
V.: L’orto niente? L’orticello niente?
S.: No, non c’è lo spazio… io gioco, gioco così… […] poi giochi mi sento
stanco, molto stanco.
V.: Devi lavorare… ti ricordi quanto tu giù là a come si chiamava quel
paese dove siamo andati noi? Che hai fatto la profezione [sic, nda]
noo… e facevi il tuo piccolo orto e mi hai dato gli ortaggi… mi hai dato
le zucchine… mi hai dato melanzane…
S.: Banane… le banane.
V.: Anche no. Le banane non ci sono a Napoli, non ce l’abbiamo in
Italia… noi no…
S.: Le banane.
V.: Bisogna andare a Napoli, cioè Napoli, in Africa, in Birmania no…
S.: Banane, zucchine, melanzane, tutti lunghi, tutti sono lunghi e
rotondi… io gioco… voi non giocate?
V.: Firmino, allora Firmino…
S.: Giochiamo…?
V.: Va bene…
S.: Giochiamo?
V.: Alla prossima occasione eeeh, va bene!
S.: Alla prossima occasione giochiamo insieme?
V.: Ci vediamo, ci salutiamo, quando sarà mai! Perché tu stai sempre
così lontano…
S.: Io sto giocando…
V.: Va bene. Allora ci diamo la buonanotte, che dici, no?
S.: È uscito latte.
V.: Va bene.
S.: La crema al latte.
V.: Sì… senti…
S.: Trema la testa!
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