Page 251 - Peccato originale
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risultati, seppur senza alcun valore di statistica, sono
sconfortanti: il 70 per cento dei sacerdoti sono
omosessuali, il 20 per cento seguono il voto di castità,
mentre un 10 per cento sono eterosessuali che praticano.
In Vaticano l’omosessualità è purtroppo di casa, Francesco
sta cercando con ardore, forza e coraggio di scardinare la
lobby gay ma incontra difficoltà enormi. Il problema
rimane nei seminari perché vi si accoglie tutti e noi
sacerdoti non ci rendiamo conto, o facciamo finta di non
accorgerci, che molti che bussano sono gay. Perché questo
avviene? Forse perché queste persone trovano nel
sacerdozio il punto di riferimento per essere riammesse in
questa società un po’ ipocrita e superficiale. E così diverse
diocesi accolgono tutto e tutti perché non hanno sacerdoti.
La domanda da porsi è molto semplice: i sacerdoti che
vengono da paesi poveri con gravi problemi di sussistenza
sono tutti votati e chiamati da Cristo o chiedono di essere
ordinati perché hanno fatto una scelta di convenienza?».
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A conferma delle parole di Francesco, inoltre, ci sono le
dichiarazioni di uno dei suoi principali collaboratori, il
cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di
Tegucigalpa (Honduras) e coordinatore del C9.
Intervistato dal quotidiano «El Heraldo» nel gennaio del
2016, rispondendo alla domanda se ci siano state
infiltrazioni gay in Vaticano, disse: «Non solo questo:
anche il papa l’ha detto, in questo senso c’è persino una
lobby. A poco a poco il papa sta cercando di intervenire.
Uno può capire gli omosessuali, e c’è una legislazione
pastorale che se ne occupa, ma ciò che è sbagliato non può
diventare verità». 11
A rendere ancor più incandescente la situazione è
un’altra intervista, del 19 gennaio 2014. A parlare non è
una persona qualsiasi ma l’ex comandante delle guardie
svizzere, l’esercito più piccolo del mondo, che da oltre
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