Page 246 - Peccato originale
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nel seguire l’unica teocrazia presente sul pianeta. Al di là
di quelli che si dedicano specificamente alla missione
pastorale del sommo pontefice, i giornalisti faticano a
reperire in maniera libera e indipendente notizie sulle
attività proprie dello Stato.
La prova più evidente si è avuta proprio con il processo
celebrato a partire dal novembre del 2015, e poi conclusosi
con il pieno proscioglimento, a carico del giornalista
Emiliano Fittipaldi e del sottoscritto, per aver pubblicato
due saggi sul malaffare nel piccolo Stato. Le telecamere e i
fotografi non erano ammessi. I giornalisti non potevano
seguire le udienze in aula o in diretta streaming dalla sala
stampa, dovevano attendere il resoconto di alcuni colleghi
selezionati o sorteggiati. Una situazione paradossale, un
filtro sul quale varrebbe la pena interrogarsi.
C’è anche chi alimenta il segreto sulle questioni spinose
– dai party gay alla corruzione e alla malversazione di
denaro – per tutelare persone vicine a certi blocchi di
potere, affari opachi e privilegi. Insomma, il versetto del
Vangelo di Matteo «è inevitabile che avvengano scandali,
ma guai all’uomo per colpa del quale lo scandalo avviene»
finisce dimenticato, sbianchettato dalla prassi quotidiana.
4 Tra i gruppi di potere è indiscutibilmente forte quello
che negli ultimi anni è stato indicato, a volte persino
impropriamente, come vedremo, la lobby gay.
Lobby gay e mutuo soccorso segreto
Don Luigi Capozzi aveva ricoperto incarichi delicatissimi
in curia, come quando, nell’autunno del 2012, nelle vesti
di segretario del cardinale Julián Herranz, aveva seguito i
lavori della commissione cardinalizia d’inchiesta voluta da
Ratzinger per analizzare le criticità della curia romana,
dopo lo scandalo Vatileaks e alla vigilia delle sue
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